Informatore.

La signora Fiddymont era la moglie del proprietario del pub Prince Albert che si trovava all'angolo tra Brushfield Street e Steward Street.

Ha dichiarato che alle 07:00 dell'8 settembre 1888, subito dopo la morte di Annie Chapman, era nel "primo scompartimento" del bar a parlare con la sua amica Mary Chappell.

Un uomo, il cui aspetto la spaventò, entrò nel pub (nel "vano centrale"). Indossava un cappello rigido marrone, un cappotto scuro e era senza gilet; il suo cappello era abbassato sugli occhi e con la faccia in parte nascosta aveva chiesto mezzo litro di "four ale".

La signora Fiddymont servì la bevanda mentre guardava l'avventore grazie allo specchio sul retro del bar. L'uomo, non appena vide Mary Chappell che lo osservava dall'altra scompartimento, voltò le spalle e prese le distanze.

La signora Fiddymont fu colpita dal fatto che c'erano delle macchie di sangue sul dorso della mano destra. Notò anche che la sua camicia era strappata.

L'uomo bevve la birra in un sol sorso e se ne andò immediatamente.

Mary Chappell seguì l'uomo in Brushfield Street e notò che si stava dirigendo in direzione di Bishopsgate. La Chapell indicò l'individuo ad un passante, Joseph Taylor.

La signora Fiddymont, Chappell e Taylor hanno poi partecipato a due confronti d'identità, la prima che includeva il sospetto William Piggott e la seconda con John Pizer.

Nel primo confronto, solo la  Chappell scelse Piggott, ma  dichiarò poi che non era certa si trattasse dell'uomo visto al Prince Albert pub.

Con Pizer non è stata fatta alcuna identificazione.

In seguito all'arresto di Jacob Isenschmid, un'altro confronto era stato previsto non appena si fosse ritenuto il sospettato in condizioni mentali soddisfacenti per partecipare. L'ispettore Frederick Abberline dichiarò in un rapporto che Isenschmid era "identico a quello visto nel Prince Albert P.H".

Non è chiaro se questo confronto d'identità sia mai stato effettuato.

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