Testimone dell'inchiesta di Annie Chapman.


Nato c.1853, residente al 2 John Street, Spitalfields. Figlio di Amelia Richardson, lavora perl'attività di imballaggio di famiglia e come facchino allo Spitalfields Market.

Verso le 04:45 del mattino dell'8 settembre 1888, passò al numero 29 Hanbury Street mentre andava al lavoro per verificare che le porte della cantina nel cortile fossero sicure (qualche mese prima, la cantina era stata aperta e una sega e un il martello vennero rubati). Ogni tanto controllava anche la casa per assicurarsi che le scale e i pianerottoli non venissero usati dalle prostitute e dai loro clienti.

Guardando fuori dalla porta del cortile sul retro, si convinse che la cantina era al sicuro. Poi si sedette sul secondo gradino che portava giù nel cortile per tagliare un pezzo di cuoio dallo stivale che lo stava ferendo.

Fu a meno di un metro dal luogo di ritrovamento del corpo di Annie Chapman, ma non vide nulla. Rimase non più di tre minuti e, anche se mancava poco al sorgere del sole, riuscì a vedere tutto il cortile, affermando che se la defunta fosse stata deposta dove in seguito venne trovata, sicuramente la avrebbe vista.

In seguito venne informato da un uomo di nome Pearman che un omicidio era avvenuto in Hanbury Street e arrivò in tempo per vedere il corpo pochi minuti prima dell'arrivo del dottor George Bagster Phillips.

A Richardson fu chiesto di mostrare il proprio coltello durante l'inchiesta (di solito lo usava per tagliare carote per nutrire il suo coniglio), il che soddisfò il fatto che non potesse essere l'arma utilizzata per infliggere le ferite a Annie Chapman.

Le tempistiche della visita di John Richardson, anche in questo caso, contraddicono le prove del dottor Phillips che stimò l'ora della morte intorno alle 04:30 del mattino.

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