I conflitti di valutazione, visti nel post precedente, fornendo informazioni utili su quale animale è più tenace di qualsiasi altro, hanno conseguenze molto interessanti.

Queste informazioni vengono infatti memorizzate dal cervello dell'animale. Questo si traduce in quello che possiamo chiamare status, la capacità di dominare un altro individuo.

Quando più animali hanno rapporti di status con molti altri animali, si creano delle gerarchie di status o gerarchie di dominanza. E' la base dei legami sociali all'interno di una comunità o un branco.

Nei polli, per esempio, è a volte chiamato "ordine di beccata" poichè i dominanti beccano quelli più deboli, e ciò costituisce un certa struttura sociale con ogni altro pollo identificando così la propria posizione (status) all'interno della gerarchia sociale.

Le gerarchie di dominanza, sebbene siano pensate come caratteristiche stabili di un gruppo, sono in realtà il risultato di ogni singola conoscenza in ogni singolo cervello di ogni singolo animale.

Anche se si potrebbe pensare che, quando si arriva ad un conflitto di interessi con un altro animale, si dovrà necessariamente combattere per risolvere il conflitto, la realtà dei fatti, nel regno animale, dimostra il contrario.

Gli animali hanno sviluppato un certo numero di modi molto sofisticati per la determinazione dello status senza dover sempre affrontare dei conflitti di valutazione e affrontando un basso costo rispetto agli stili aggressivi predatori ancora molto pericolosi. Gli animali si sono quindi evoluti in modo da abbassare il pericolo, riducendo i costi grazie all'apprendimento di status in modi diversi dal solo conflitto di valutazione.

Un modo per farlo è quello di guardare ciò che accade quando gli altri animali combattono e imparare dagli esiti di queste diverse lotte.

Questo è stato dimostrato in molte specie diverse, tra cui un raro caso di pesci che effettivamente imparare in modo transitivo.

Immaginate un pesce (A) che è un combattente migliore rispetto al pesce (B). Lo ha battuto in un conflitto di valutazione.

In seguito, (B) combatte contro (C) e vince.

Quello che accadrà, se (C) ha assistito al combattimento tra (A) e (B) è che (A) si renderà conto di essere un combattente migliore di (B), che è migliore di (C), e quindi (A) assumerà una posizione di rango maggiore rispetto a (C), che assumerà a sua volta un ruolo di sottomissione rispetto ad (A).

In questo modo gli animali possono imparare le gerarchie di dominanza senza dover affrontare tutti i componenti del gruppo.

Quindi lo status può diventare, per alcuni animali, una risorsa. Gli animali possono lottare per le risorse. Ma possono combattere semplicemente per lo status, perché questo prevede l'accesso alle risorse in futuro.

E' quello che accade per esempio tra gli elefanti marini a cui abbiamo già accennato in precedenza.
Durante la stagione dell'accoppiamento, le femmine di elefante marino vanno sulla spiaggia. I maschi si raggruppano su quella spiaggia  e iniziano ad attaccarsi l'un l'altro per risolvere la gerarchia di dominanza. Il maschio al vertice della gerarchia otterrà il maggior numero di femmine e quindi di accoppiamenti. Gli altri possono ottenere qualcosina un po' qua e un po' là. Ma stanno combattendo nella fase iniziale solo per determinare quale è il più forte. Perché diventa una risorsa che si traduce in partner in futuro.

Poiché gli animali possono combattere per lo status, con la relativa codifica nel cervello, possono effettivamente combattere anche in assenza di una risorsa.

Questo si può notare, ad esempio, nei cinghiali che, quando due di loro vengono accostati, spontaneamente si impegnano in un conflitto di valutazione per scoprire chi è il più forte, chi è il combattente migliore.

Fanno questo anche se messi in gabbie e cercando di farli abituare alla reciproca presenza. Quando li si lascia fuori dalle gabbie, si attaccano nuovamente.  Perché non stanno combattendo per paura o perché non si conoscono. Stanno combattendo perché non sanno quanto sia forte l'altro.

Questo non significa che i conflitti di valutazione si svolgeranno in qualsiasi momento senza alcun motivo.

Ci sono specie, come gli elefanti marini, in cui i conflitti di valutazione e la formazione delle gerarchie di dominanza sono a tempo, quando il conflitto di risorse sarà più comune.

Nel macaco Rhesus, ad esempio, quando le femmine sono in procinto di entrare nella fase di riproduzione, i maschi cominciano spontaneamente ad attaccarsi l'un l'altro per cercare di risolvere la gerarchia di dominanza il prima possibile.

Molti dei maschi muoiono facendo questo e si può vedere un picco di decessi maschili proprio prima che le femmine diventino fertili.

Quello che stanno facendo è sistemare le relazioni di dominanza, prima che le femmine - la risorsa, in questo caso - diventino disponibili. In questo modo, non dovranno combattere durante la stagione riproduttiva. Sapranno chi probabilmente vincerà quella battaglia e chi no.

In conclusione, le gerarchie di dominanza si formano in parte grazie alla capacità di combattimento degli animali - anche se non è l'unica variabile ad influenzarla. Come si può immaginare, la parentela svolge un ruolo importante anche su questo tema. Ma per l'argomento che stiamo trattando al momento non ci interessa stabilirne il funzionamento.

L'osservazione cruciale, tuttavia, è questa: gli animali si impegnano in una sorta di aggressione progettata per impostare una gerarchia di dominanza, e determinare chi ha più possibilita di vincere una lotta vera e propria.

Questo è un argomento cruciale quando si osserva un omicidio di status tra maschi umani.

Approfondiremo l'argomento nel prossimo post.

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