La Società Teosofica è un'organizzazione fondata il 17 novembre 1875 a New York City, Stati Uniti,  da Helena Petrovna Blavatsky, dal colonnello Henry Steel Olcott, William Quan Judge, con lo scopo di studiare e sviluppare la Teosofia¹.

Il termine teosofia venne utilizzato come sinonimo di teologia già nel III secolo dC. L'opera "Summa philosophiae" attribuita a Roberto Grossatesta nel XIII secolo, fece una distinzione tra teosofi e teologi. I teosofi venivano descritti come autori ispirati dai libri sacri. I teologi, come Pseudo-Dionigi Areopagita e Origene, venivano descritti come persone il cui compito era quello di spiegare la teosofia. Le condizioni pertanto erano l'opposto all'attuale significato.

Nel misticismo ebraico, il teosofico sistema dottrinale della Kabbalah (in ebraico: "Ha ricevuto la tradizione") emerse nel sud della Francia nel tardo XII secolo (il libro Bahir), si diffuse in Spagna (il libro dello Zohar) nel tardo XIII secolo.

La Kabbalah divenne la base della successiva evoluzione mistica ebraica. La Kabbalah teosofica nel giudaismo venne rielaborata nella sua seconda versione, la Kabbalah luriana, nella Palestina ottomana del XVI secolo. Dal Rinascimento in poi, le tradizioni sincretiche non ebraiche di Cabala cristiana e Cabala magico-ermetica studiarono i testi giudaici, incorporando il loro sistema nelle diverse filosofie, dove rimase una componente centrale dell'esoterismo occidentale.

Durante il Rinascimento, l'uso del termine si discostò per riferirsi a conoscenze gnostiche che offrivano l'illuminazione individuale e la salvezza attraverso la conoscenza dei legami al mondo degli spiriti divini o intermedi. La teosofia cristiana nacque in Germania nel XVI secolo e venne ispirata in misura considerevole dalle opere di Paracelso, Aegidius de Gutmann, Valentin Weigel, Heinrich Khunrath, Johann Arndt e Kaspar Schwenckfeld.

Il lavoro del XVII secolo di Jacob Böhme contribuì fortemente a diffondere l'uso della parola "teosofia" anche se ne diede un significato limitato, mettendo in chiaro che non stava confondendo la natura con Dio.

Ci sono stati relativamente pochi teosofi nel XVII secolo, ma molti di loro sono stati prolifici. Al di fuori della Germania, ci sono stati teosofi anche da Olanda, l'Inghilterra e la Francia. I teosofi di questo periodo spesso indagarono la natura utilizzando un metodo di interpretazione fondata sul mito o la rivelazione specifica, l'applicazione di immaginazione attiva al fine di trarre significati simbolici per una completa comprensione dei misteri. In "Oedipus Aegyptiacus", Athanasius Kircher assegnò la parola teosofia alla METAFISICA degli Egiziani e al neo-platonismo, quindi ad uno dei suoi significati più generalmente accettati, METAFISICA DIVINA.

Nel XVIII secolo, la parola teosofia si diffuse molto tra alcuni filosofi. Tuttavia, il termine "teosofia" rimase ancora "praticamente assente" sia nei dizionari che nelle enciclopedie durante tutto il secolo XVIII sino alla seconda metà del XIX secolo. La parola teosofia venne spesso usato in congiunzione con panosofia².

In Inghilterra, Robert Hindmarsh, una stampatore Metodista, formò una "Società teosofica" nel 1783, per la traduzione, la stampa e la distribuzione degli scritti di Swedenborg.

Questa società venne ribattezzata nel 1785 come "La Società Britannica per la Propagazione delle dottrine della Nuova Chiesa".

La Teosofia - notare la maiuscola - si riferisce invece alle scuole di filosofia esoterica pratica, o che cercano la conoscenza diretta, dei presunti misteri dell'uomo e della natura, e in particolar modo della natura della Divinità. La Teosofia è considerata parte del più ampio campo di quell'esoterismo che postula che la conoscenza nascosta o la saggezza possono offrire un percorso verso l'Illuminazione e la Salvezza. Il praticante di Teosofia cerca di capire i presunti misteri dell'universo e il loro rapporto con l'umanità e il divino. L'obiettivo della Teosofia è quello di esplorare l'origine della divinità, l'umanità e il mondo. Dalle indagini di questi argomenti, la Teosofia cerca di arrivare ad una descrizione coerente dell'origine e scopo dell'universo.

Helena Petrovna Blavatsky fu la teorica principale della Società Teosofica fondata nel 1875, e la responsabile della sua "base dottrinale".

Obiettivo iniziale della Società fu lo studio e la delucidazione di argomenti come l'Occultismo, la Cabala, ecc.

Dopo alcuni anni Olcott e la Blavatsky si trasferirono in India e stabilirono la sede internazionale della Società ad Adyar, a Madras (Chennai). Si interessarono anche allo studio delle religioni orientali, che vennero poi incluse nel programma della Società.

La simpatia con i temi di cui sopra fu la sola condizione di ammissione alla società. La Società venne organizzata come entità non settario.

Le idee esposte nei suoi testi pubblicati forniscono la base da cui emerge la Società e il più ampio movimento teosofico. Le idee Teosofiche della Blavatsky sono una forma di occultismo, una corrente di pensiero all'interno dell'esoterismo occidentale che sottolinea l'idea di una saggezza antica e superiore già presente nelle società pre-cristiane, ma assente nella dottrina stabilita dal cristianesimo.

Uno dei principi filosofici centrali promossi dalla Società è la complessa dottrina dell'Intelligente Evoluzione di tutta l'Esistenza. Questa si verificano su scala cosmica, incorporando sia gli aspetti fisici che quelli non fisici dell'Universo noto ed ignoto, e che colpisce tutta le sue parti costituenti indipendentemente dalle dimensioni o importanza apparenti. Secondo questo punto di vista, l'evoluzione dell'umanità sulla Terra (e non solo) è parte dell'evoluzione cosmica generale. E' controllata da una Gerarchia Spirituale nascosta, i cosiddetti "Maestri di Antica Saggezza", i cui vertici sono costituiti di esseri spirituali avanzati. Gli insegnamenti teosofici sono stati trasmessi alla Blavatsky da queste entità e altri Adepti che hanno vissuto in varie parti del mondo.

Fondamentalmente, il concetto alla base dietro la Teosofia della Blavatsky è che c'è una "antica religione di saggezza", una volta presente in tutto il mondo, e che è stata tramandata tramite varie figure antiche, come il filosofo greco Platone e gli antichi saggi indù.

La Blavatsky collega questa antica religione di saggezza alla filosofia ermetica, con una visione del mondo in cui ogni cosa nell'universo è identificata come una emanazione di un Dio. Ritiene quindi che tutte le religioni del mondo si sono sviluppate da questa fede globale originale. La Blavatsky vede la sua Teosofia come l'erede dei filosofi neoplatonici della tarda antichità, e che a loro volta avevano abbracciato la filosofia ermetica.

Crede che la rinascita del movimento teosofico della "antica religione di saggezza" si può diffondere in tutto il mondo, eclissando le religioni mondiali stabilite. Così, nel portare queste idee teosofiche all'umanità, la Blavatsky si vede come una figura messianica.

La Società Teosofica diffonde una costruzione filosofica elaborata che coinvolge una cosmogonia, il macrocosmo dell'universo, le gerarchie spirituali, e gli esseri intermedi che hanno corrispondenze con una concezione gerarchica del microcosmo dell'uomo.

Ufficialmente, la stessa società basata sui seguenti tre obiettivi:

1. Formare un nucleo della Fratellanza Universale dell'Umanità, senza distinzione di razza, religione, sesso, casta o colore.
2. Incoraggiare lo studio delle religioni comparate, della filosofia, e della Scienza.
3. Studiare le leggi inspiegabili della natura e i poteri latenti nell'uomo

Lo scopo di questi tre precetti porta alla scoperta dei poteri latenti nell'uomo attraverso lo studio occulto della scienza, della filosofia e delle religioni e che è il percorso preferenziale per l'armonia sociale e la parità che prefigura - e forse diventa -. l'armonia divina.

Nel libro "The Key to Theosophy" (1889), la Blavatsky respinge l'idea di Teosofia come una religione, ma riferendosi ad essa come "La conoscenza divina o scienza" e proclama la tolleranza religiosa e l'inclusione di altre scritture sacre - come i Veda, lo Zend-Avesta, il canone buddhista, etc - poichè in esse esistono le stesse verità eterne.

La Blavatsky espone quello che viene descritto come una cosmologia mistica monoteista e immanentista. Sottolineato l'idea di una divinità impersonale, riferendosi al Dio Teosofico come ad un Principio Divino universale, la radice di Tutto, dal quale tutto procede, e all'interno del quale tutti devono essere assorbiti alla fine del grande ciclo dell'esistenza. L'idea del Dio cristiano nel mondo occidentale una serie di contraddizioni e una impossibilità logica. L'universo emana da questo Principio Divino, ed ogni particella di materia è infuso con una scintilla del Divino. Gli Ordini Inferiori vengono emanati da quelli Superiori, prima di diventare densi e venir assorbiti nuovamente nel Principio Divino. Questa cosmologia mostra elementi in comune con le scoperte scientifiche di geologia e dell'evoluzione biologica, entrambe rivelate dalla ricerca scientifica nel corso del XIX secolo.

Nel libro "The Secret Doctrine" (1888), la Blavatsky articola la convinzione che all'inizio del tempo c'era il Nulla Assoluto.

Questa essenza primordiale poi si separò in Sette Raggi, che erano anche esseri intelligenti conosciuti come i Dhyân Chohan.

Questi Sette Raggi poi crearono l'universo con un'energia chiamato Fohat.

La ​​Terra venne creata e sottoposta a Sette Turni, in ciascuno dei quali vengono creati diversi esseri viventi.

La Blavatsky sostiene l'idea di "Razze Radice", ognuna delle quali è divisa in Sette Sotto-Razze. Si ha una Razza Radice per ogni Turno. Al momento della stesura del libro la Blavatsky afferma che ci si trova in presenza della Quinta Razza Radice.

Nella cosmogonia della Blavatsky, le Sette Razze Radice si susseguono nel seguente modo:

1. la Prima Razza radice era fatta di puro spirito, e viveva in un continente conosciuta come la "Terra Sacra Imperitura ".
2. la Secondo Razza radice, noto come Iperborea, anch'essa fatta di puro spirito, viveva in un territorio che si estendeva dall'attuale Groenlandia fino alla Kamčatka. 
3. la Terza Razza viveva sul continente di Lemuria³
4. la Quarta Razza apparve quando, durante il Quarto Turno della Terra, esseri superiori discesero sul pianeta dando inizio a corpi fisici umani e separando i sessi. Vivevano sul continente di Atlantide⁴
5. La Quinta Razza che è emersa fu quella degli Ariani⁵. 

La Blavatsky crede che la Quinta Razza verrà sostituita dalla Sesta, che sarà annunciata dalla arrivo di Maitreya, una figura della mitologia buddista Mahayana. Ritiene inoltre che l'umanità, in fine, raggiungerà la Settima Razza. La Blavatsky sembra formulare un nuovo mito per l'età moderna, o un'enorme storia di fiction tra scienza e fantasia.

Madame Blavatsky insegna e spiega che gli esseri umani sono composti da tre parti distinte:

1. una scintilla divina
2. un corpo astrale fluido
3. un corpo fisico

In seguito la Blavatsky definì il Settenario dell'Uomo e dell'Universo, una sintesi di idee Orientali (Advaita Vedanta, Samkhya) e Occidentali (platonismo, occultismo del XIX secolo) secondo le quali la natura umana è costituito da sette principi. Questi sono:

1. Atma - Spirito o Sè - l'unione con l'Assoluto come sua Radiazione.
2. Buddhi - Anima Spirituale - veicolo di spirito universale puro.
3. Manas - composto da Manas Superiore (spirituale, interiore, o Ego superiore) e Manas Inferiore ( la mente ordinaria).
4. Kamarupa - il "Corpo del Desiderio", sede dei desideri animali e passioni.
5. Prana - il principio vitale.
6. Linga Sharira - il doppio corpo, o corpo astrale.
7. Sthula Sharira - il corpo fisico.

Così come accade per l'uomo, esistono anche sette Piani Cosmici dell'esistenza. Tuttavia, negli insegnamenti della Blavatsky, piani e principi non corrispondono⁶.

In "Isis Unveiled" (1877), la Blavatsky nega che l'uomo si reincarni e torni sulla Terra dopo la morte fisica. Tuttavia, dopo aver scritto "The Secret Doctrine", cambiò opinione su questo tema, probabilmente influenzata dalla sua permanenza in India.

Dichiara infatti che la legge della reincarnazione è governata dal Karma, e fine ultimo dell'umanità è l'emancipazione dell'anima dal ciclo di morte e rinascita. La conoscenza del karma garantirebbe agli esseri umani di vivere secondo principi morali che fornirebbero una maggior base per l'azione morale rispetto alla dottrina cristiana.