Robert James Lees (nato il 12 agosto 1849 a Hinckley, Leicestershire - morto l'11 gennaio 1931 a Leicester) era uno spiritualista britannico, medium, predicatore, scrittore e guaritore del tardo periodo vittoriano e dell'inizio del XX secolo. E' conosciuto oggi per aver dichiarato di conoscere l'identità di Jack lo Squartatore, il responsabile degli omicidi di Whitechapel del 1888.

Robert James Lees in about 1921
Robert James Lees in about 1921
(Photo credit: Wikipedia)
Figlio di William Lingham Lees (1818-1880) ed Elizabeth Patch (1819 -), Robert Lees è nato a Hinckley e ha trascorso i suoi primi anni a Rugby e Birmingham. Si sostiene che, a seguito della morte del Principe Albert nel 1861 il 13enne Lees è andato in trance e ha comunicato alcuni  messaggi di Albert alla regina Victoria. Si è inoltre affermato che Lees è vissuto per un periodo a Buckingham Palace in modo che la regina potesse regolarmente parlare con il suo amato Albert grazie a lui. Nessuna di queste affermazioni è stata dimostrata. L'unico collegamento reale che è stato scoperto tra Lees e la Famiglia Reale è una lettera datata 23 gennaio 1899 inviata a Lees dall'Ufficio della Corona che lo ringrazia per l'invio di una copia del suo libro Through the Mists alla regina.

Nel dicembre 1871 Lees sposa Sarah Ann Bishop (1850-1912), che ha conosciuto da ragazzo mentre partecipa ad una classe della Scuola Domenicale nel quartiere Aston di Birmingham. Hanno avuto sedici figli, dieci dei quali sopravvivono fino all'età adulta. Nel 1876 si trasferisce a Manchester, dove ha lavorato come giornalista per il Manchester Guardian. Nel 1878 Lees e la sua famiglia si trasferiscono a Londra, dove ha lavorato come giornalista in Fleet Street e dove strinse amicizia con W.T. Stead. Ha lavorato a diverse pubblicazioni con sede a Londra tra cui la rivista Tit-Bits di George Newnes.

Lees ha affermato di aver avuto la sua prima esperienza psichica all'età di tre anni. Ha scritto più tardi:

"Sono personalmente a conoscenza che da bambino ho pianto per essere stato lasciato al buio finchè non ho visto un misterioso Highlander in kilt, invisibile agli altri, che è rimasto accanto a me a parlare o cantare finché non mi sono addormentato. Ed anche ora, dopo un intervallo di mezzo secolo il ricordo vivido del suo volto forte ma gentile è un ricordo così nitido, come se sia seduto accanto a me, mentre nasce questo nuovo anno".

Pur avendo avuto poca istruzione formale, Lees ha scritto una serie di libri sullo spiritismo che hanno continuato a vendere anche molti anni dopo la sua morte. Ha sostenuto che questi libri gli sono stati dettati da amici del regno degli spiriti, e si riferisce a se stesso come il registratore. I più noti sono la serie di tre volumi che compongono la The Mists Trilogy (Through the Mists, The Life Elysian, The Gate of Heaven), scritti tra il 1898-1931. The Heretic è stato scritto come suo unico romanzo autobiografico ed è un resoconto dei suoi molti anni vissuti a Londra. An Astral Bridegroom è uno studio sulla reincarnazione.

All'epoca degli omicidi di Jack Lo Squartatore del 1888, Lees viveva nell'area londinese. Le sue pagine di diario per il 1888 rivelano che il 2 ottobre, nel corso del mese in cui gli omicidi dello Squartatore non hanno avuto luogo, Lees è andato sia dalla polizia della City of London che a Scotland Yard offrendo la sua assistenza nella cattura di Jack lo Squartatore. Tuttavia, è stato allontanato come un pazzo in entrambe le occasioni, anche se Scotland Yard ha offerto di scrivergli.

Una storia, spesso citata in libri e film sul tema, afferma che Lees, usando il suo potere psichico, ha portato la polizia da Jack lo Squartatore. Questa storia viene pubblicata per la prima volta il 28 aprile 1895 dal The Chicago Herald. Un'altra versione della stessa storia è stata pubblicata anche dal The People il 19 maggio 1895.

L'articolo del The Chicago Herald afferma che nel corso di un certo numero di anni Lees è stato turbato dalle visioni psichiche su Jack lo Squartatore mentre uccide le sue vittime. Ognuna di queste visioni si è avverata. Lees diventa turbato dalle visioni e chiede consiglio medico, andando all'estero come conseguenza, e dove non aveva più le visioni. Tornato a Londra, lui e sua moglie Sarah stanno viaggiando su un autobus quando un uomo sale a Notting Hill. Lees si volta e dice a sua moglie che l'uomo è Jack lo Squartatore. Anche se la moglie ride di lui, quando l'uomo scende dall'autobus a Marble Arch, Lees lo segue. Trova un agente di polizia sulla strada e gli dice dei suoi sospetti, ma anche l'agente gli ride in faccia. Dopo più omicidi Lees è riuscito a convincere la polizia della verità delle sue visioni e li conduce ad una casa elegante di Londra che ospita un noto medico che ha curato i membri della Famiglia Reale. A causa del ritrovamento di circostanze incriminanti, il dottore è stato messo in un manicomio con il nome di Thomas Mason 124, e si è tenuto un finto funerale. Secondo il Chicago Herald, la storia è stata raccontata dal Dott. Howard di Londra che, da ubriaco, aveva raccontato la storia ad un uomo che poi l'ha riferita al giornale.

Sir William Gull - 1881
Alcuni Ripperologi trascurano la storia, ma nel 1970, il Dr. Thomas Stowell, un chirurgo che ha lavorato con Theodore Dyke Acland ha scritto nella rivista The Criminologist che la moglie di Acland, figlia di Sir William Gull  gli raccontò di una visita a casa dei suoi genitori a Mayfair di un ispettore di polizia e di un uomo che si definì medium. Questo corrisponde al resoconto personale di Lees sulla sua visita alla casa del famoso medico e Dyke Acland è andato contro la tradizione medica firmando il certificato di morte di Gull - dando probabilmente un certo supporto all'affermazione di Lees in merito al finto funerale che si è svolto per il famoso medico. Errori palesi nella storia del Chicago Herald includono l'affermazione che ci siano stati 17 omicidi ad aver avuto luogo nel corso di alcuni anni, mentre il numero reale delle vittime dello Squartatore è solo di  5 che si verificano nel giro di pochi mesi, nell'autunno del 1888. Melvin Harris nel suo libro Jack the Ripper: The Bloody Truth fornisce prove convincenti che la storia è una truffa. Harris ritiene che i falsificatori sono il "Whitechapel Club, Chicago", la sede del Club in quel periodo è dietro a quella del Herald. Harris non ha, tuttavia, menzionato le considerazioni di Thomas Stowell e ha cercato di screditare Lees dicendo che era un "fantasista noto". Questo, naturalmente, era quello che i lettori di Harris si aspettavano di leggere su un medium vittoriano ma Lees in realtà non è mai stato accusato di frode.

Nel 1976 la storia Lees/Ripper è venuto alla ribalta ancora una volta con la pubblicazione del libro di Stephen Knight dal titolo Jack the Ripper: The Final Solution. L'articolo del Chicago Herald, è stato riscoperto da Ian Sharp mentre fa ricerche su Jack the Ripper per un documentario della BBC che viene proiettato prima della pubblicazione del libro di Knight.

La pubblicazione di The Final Solution vede per la prima volta l'articolo del  Chicago Herald citato ufficialmente in una pubblicazione importante da quando The People l'ha citato nel 1895.

Nel 1902 Lees si trasferisce da Plymouth a Ilfracombe nel Devon con la sua famiglia e ci rimane fino al 1928 circa, quando torna a Leicester. Lees muore nella sua casa, 'Hazelhurst', Fosse Road South, Leicester, nel 1931, all'età di 81 anni. Il suo corpo è stato cremato al cimitero di Gilroes e le sue ceneri sepolte nella tomba della moglie nel cimitero di Ilfracombe.

Una targa blu per commemorare Lees è stata commissionata dalla Hinckley Civic Society ed è stata presentata da un suo discendente il 2 maggio 2009.

Tutti i libri citati in questo articolo sono presenti nei Redjack Store di Amazon (COM / UK )

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