La condizione femminile e la mentalità dell'epoca associata alla ristrettezza economica delle classi sociali meno agiate, diede un nuovo impulso e volto a ciò che divenne noto come "Il Grande Male Sociale": la prostituzione.

Fin dall'inizio del 1840, le più importanti agenzie d'informazione, uomini di chiesa e donne nubili divennero sempre più preoccupati dalla prostituzione. Benché le stime e il numero delle prostitute a Londra verso il 1850 variasse notevolmente1, è sufficiente per affermare che il numero delle donne che lavoravano sulla strada divenne sempre più difficile da ignorare.

Il censimento del Regno Unito del 1851 rese evidente lo squilibrio demografico con un 4% in più di donne rispetto agli uomini. Il censimento mostrò come la popolazione della Gran Bretagna fosse di circa 18 milioni di abitanti; ciò significava che circa 750.000 donne sarebbero rimaste nubili semplicemente perché non c'erano abbastanza uomini. Queste donne divennero note come "donne superflue",e molti saggi furono pubblicati discutendo che cosa, di preciso, si doveva fare di loro. A quel punto la questione della prostituzione da problema etico-religioso divenne problema socio-economico.

Mentre i Magdalene Asylums si occupavano di "riabilitare" le prostitute fin dalla metà del XVIII secolo, gli anni tra il 1848 e il 1870 videro una vera e propria esplosione del numero di istituzioni che lavoravano per "riscattare" queste "donne perdute" dalle strade e riqualificarle per introdurle nella società rispettabile - generalmente per lavorare come domestiche nelle case della medio-bassa borghesia.

L'esercizio della prostituzione era dettato soprattutto da un'estrema indigenza e da una domanda sempre crescente di uomini insoddisfatti.

Molte donne, spinte dalla povertà, decidevano di vendersi ad uno o ad una ruffiana, che disponevano di loro come merci. Se mai avessero voluto smettere di prostituirsi avrebbero prima dovuto affrontare i loro padroni, che raramente avrebbero lasciato libere le loro fonti di sostentamento, e poi si sarebbero dovute confrontare con delle famiglie d'origine che quasi sicuramente non avrebbero ripreso in seno un membro con il marchio dell'infamia sociale.

I ruffiani erano spesso i gestori delle case chiuse, strutture più o meno raffinate frequentate da uomini di ogni ordine sociale, in cui i padroni trattavano direttamente con i clienti. La prostituta subentrava solo in un secondo momento e aveva l'obbligo di scambiare solo poche e generiche parole con l'avventore, che aveva pagato anticipatamente la prestazione. Spesso invece le prostitute vivevano sotto affitto del ruffiano, che le teneva in scacco richiedendo canoni altissimi e difficili da pagare con gli esigui compensi del meretricio di strada. Tuttavia, se l'affitto non fosse stato pagato, le ragazze sarebbero state buttate in strada ed esposte a pericoli e violenze di ogni genere.

Il tema della prostituzione e delle "donne perdute" (un termine di comodo usato per descrivere ogni donna che avesse rapporti sessuali al di fuori del matrimonio) divenne l'ingrediente principale di ogni discussione letteraria e politica vittoriana. Negli scritti di Henry Mayhew, Charles Booth e altri, la prostituzione iniziò ad essere vista come problema sociale.

Secondo Mayhew c'erano tre categorie di prostitute.

La prima categoria era formato da donne di classe. Queste donne di solito erano reperibili in alloggi di tutto rispetto e potevano guadagnare fino al 30 sterline a settimana dal loro spasimante. Spesso erano legate ad un solo uomo alla volta. Sebbene conosciute nella società per quello che facevano, partecipavano agli eventi sociali ed avevano un palco all'opera, anche se venivano evitate. Solo gli uomini più ricchi potevano permettersi il loro affetto. Non erano necessariamente ben educate, ma era possibile. Mayhew sosteneva che queste donne provenissero dalle classi medie e, per qualche motivo, si abbandonassero a questo stile di vita.

Anche se queste donne si trovano generalmente in cerchie d'elite , di tanto in tanto si recavano in visita ad Haymarket2 dove venivano trattate come regine.

La seconda categoria era un livello più elevato di passeggiatrice. Di solito aveva un proprio appartamento o lo condivideva con un'altra prostituta dello stesso tipo. Frequentavano Haymarket, ma erano meno transitoria rispetto alle prostitute di classe inferiore. Poichè i loro prezzi erano più elevati, i clienti avevano meno probabilità di essere derubati dei loro beni mentre "in visita". Molte avevano clienti fissi che le cercavano settimanalmente. Questo permetteva loro di avere una certa notorietà ed evitare truffe e raggiri. Queste donne erano spesso provenienti dalle classi inferiori ma "colte e gentili". Erano ben vestite sul lavoro anche se alcune volte dovevano impegnare l'abito per ricavare il denaro che non proveniva dai clienti. Occasionalmente incontravano uomini durante le loro peregrinazioni nelle aree di Haymarket,  anche se erano più inclini ad incontrarli in caffè o sale da tè. Anche se con un appartamento, preferivano portare i clienti in un'altro alloggio.

La terza categoria di prostituta era la più bassa e comprendeva tutte le classiche passeggiatrici. Non tutte queste donne erano professioniste a tempo pieno, spesso erano mogli o cameriere che stavano cercando di fare qualche soldo extra per se stessi o le loro famiglie, spesso con il consenso o addirittura l'incoraggiamento dei loro mariti. C'erano due sottogruppi in questa categoria, per lo più divisi per età. C'erano le prostitute più giovani che cercano di fare soldi extra, e le vecchie e logore prostitute che cercavano di sopravvivere.

Anche se non così ben vestito come alcune delle prostitute di classe superiore, alcune di queste "coccinelle" erano molto attraenti. Iniziavano giovani, spesso a 13 anni.

Le prostitute più pagate ed apprezzate erano le vergini e ciò ha causato una vera e propria compravendita di bambine (ma anche maschi) che le famiglie più povere cedevano ai bordelli in cambio di cifre che potevano sfiorare anche le 400 sterline se i malcapitati avevano meno di 12 anni. Quando le richieste erano particolari e i clienti altolocati e danarosi, i ruffiani non si fecero scrupoli nel rapire bambine della borghesia o dell'alta società.

Nell età vittoriana, in cui i matrimoni combinati avvenivano anche tra preadolescenti, l'età legale per il consenso sessuale era di 12 anni, portata poi a 13 nel 1875. Questo limite così basso tuttavia avallava notevolmente la prostituzione infantile e dopo l'agghiacciante reportage di William Stead, cronista del Pall Mall Gazette, sul mondo delle prostituite bambine e delle sevizie che erano costrette a subire, nasce un movimento sociale che culminerà con l'elevazione del limite a 16 anni nel 1885.

I bambini erano inoltre molto richiesti perchè si riteneva che non fossero portatori di quelle malattie veneree come la gonorrea e la sifilide, diffusissime in età vittoriana, e inoltre perchè alcune credenze popolari ritenessero il rapporto sessuale con un bambino curativo di queste patologie.

Mentre alcune giovani prostitute riuscivano a sfuggire al racket, altre diventavano quelle vecchie e logore che infestavano le strade.

Queste ultime si muovevano nei più sporchi recessi della  zona di Haymarket. In gran parte indigenti, facevano quel che potevano per tirare avanti. Praticavano, spesso solo per un paio di centesimi, con ragazzi giovani e quelli troppo poveri per pagare le donne più richieste. Spesso erano anche ladre. Un trucco che usavano era quello di rimanere con le prostitute più giovani, che le avrebbero pagate per andarsene, poichè il loro aspetto generalmente sgradevole poteva arrecare disturbo o spaventare i clienti.

Se anche questo trucco non bastava, allora si aggiravano per i parchi ed altri luoghi bui dove il loro aspetto non era più un ostacolo per gli affari. Erano disposte a fare qualunque cosa per soldi. I parchi, dopo il tramonto, diventavano un rifugio per ogni sorta di pervertito ed atto perverso.

Le malattie veneree divennero il vero e proprio incubo dell' Inghilterra di fine '800 poiché dagli utenti delle prostitute si diramavano tra le loro mogli e i loro figli, creando scandali nell'alta società ed un alto tasso di mortalità della popolazione. I medici vittoriani in prima istanza sottovalutarono l'enorme proliferare di queste patologie, relegandole a fenomeno dei bassi fondi, ma quando i sintomi e la mortalità divennero innegabili anche tra i borghesi e la nobiltà si ricorse nel 1864 a promulgare una legge apposita.

La prima delle "Leggi sulle Malattie Contagiose" nel 1864, consentiva ad ogni poliziotto locale di obbligare ogni donna, sospettata di esser affetta da una delle malattie sessualmente trasmissibili, di essere sottoposta ad ispezione corporale. In caso di accertata malattia,  le malcapitate venivano relegate per 3 mesi in un ospedale militare, in cui erano curate in stato di detenzione.

Nessun controllo però venne effettuato sugli utenti, che continuarono a propagare il contagio fino a spingerlo verso picchi mostruosi con l'avvento del Novecento.

La legge sul divorzio introdotta nel 1857 consentì ad ogni uomo di divorziare dalla propria moglie per adulterio, ma una donna poteva solo divorziare se l'adulterio del marito si associava alla crudeltà. L'anonimato della città portò ad un notevole aumento della prostituzione e delle relazioni sessuali illegittime.

Dickens e altri scrittori associarono la prostituzione alla meccanizzazione e all'industrializzazione della vita moderna, dipingendo le prostitute come merci umane consumate e gettate via come rifiuti. I movimenti di riforma sociale tentarono di far chiudere i bordelli, qualcosa che veniva talvolta considerata un fattore di concentrazione della prostituzione di strada a Whitechapel, nell'East End di Londra, intorno al 1880.



- La polizia stimava in 8.600 il numero delle prostitute a Londra, solo nel 1857. Altre fonti sostengono che il numero sfiorasse le 55.000 unità nel 1870.

2 - Haymarket era la strada che collegava Pall Mall East con Piccadilly. All'epoca era il centro del divertimento della popolazione del West End e considerata una parte squallida di Londra dopo la mezzanotte. Sebbene fosse un grande luogo per alberghi, ristoranti e caffè stranieri, le sue taverne divenivano ricettacolo di giocatori d'azzardo, ubriachi, ruffiani, mascalzoni, prostitute e tutti coloro che cercassero i loro servizi.

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