La prostituzione era diventato un problema nella Londra vittoriana ma, attorno a questo tipo di "attività commerciale", si formò una fitta rete di "lavoro indotto" che si alimentava dando lavoro ed offrendo occasioni alle ragazze perdute. Una fitta rete criminale con le sue regole.
Vediamo innanzitutto di stabilire la gerarchia di "operai dell'industria dell'intrattenimento per adulti".
In Crimini e misfatti: chi sfrutta chi - Parte 1 abbiamo visto quelli che potremmo chiamare gestori di case chiuse. Passando al livello successivo, abbiamo anche un passaggio di location. Passiamo infatti dall'esercizio della prostituzione in luoghi chiusi alla strada: il regno di protettori e ruffiani.
Esisteva tuttavia una categoria intermedia gestita dai procuratori: coloro che avevano una casa (anche in affito) ma che usavano la strada per reperire il servizio migliore.
Se poi il procuratore aveva una buona clientela e una certa notorietà , poteva aprire la popria casa ed attività : una sorta di club privè. Ma occorreva rendere la cosa attraente ed ottenere visibilità . In molti casi bastava una ragazza molto attraente e "raffinata". Questa fungeva da immagine per la casa del procuratore. Poteva essere la ragazza più richiesta dalla clientela. Ovviamente se questa "ragazza immagine" perdeva clientela, si ritirava o perdeva il suo fascino, anche la casa rischiava problemi economici. Il procuratore doveva quindi essere sempre attento alle esigenze dei suoi clienti fissi e proporre novità . Il lavoro di procuratore era molto simili a quello contemporaneo di agenzie di escort.
I ruffiani come i protettori avevano una strategia degli affari assai simile a quella di un procuratore, ma erano privi di una casa o di un accordo con qualche affitta camere. Lavoravano esclusivamente sulla strada. Avevano un campionario di ragazze da cui potevano andare (protettori) o che conoscevano (ruffiani). Per una piccola somma i clienti venivano portati a visionare le ragazze che potevano essere di loro gradimento.
I ruffiani conoscevano la strada ed i loro abitatori. Sapevano dove erano tutte le case chiuse, le case da gioco, le ragazze più belle e quelle più disinvolte. Abbordavano le persone e tra una chiacchiera e l'altra cercavano di stabilire cosa potesse interessare al "cliente" che poi, per una piccola somma, sarebbe stato condotto all'oggetto del suo desiderio. Le prostitute spesso offrivano da bere ai ruffiani in cambio di qualche cliente in più.
Il ruffiano non era comunque lo scalino più basso di questa "industria d'intrattenimento per adulti".
Al di sotto infatti erano presenti ladruncoli, bulli di strada e truffatori. Questi sfruttavano la prostituta per derubare il cliente. C'era chi svutava le tasche del cliente mentre era in intimità con la prostituta, chi lo taglieggiava picchiandolo. I più creativi si spacciavano per un ricco gentiluomo per creare truffe a discapito del cliente. Molto spesso tutti quanti erano in conbutta con la prostituta che otteneva così degli extra facili. Altre volte erano indipendenti e potevano creare problemi alle prostitute ed ai loro protettori. E quando un protettore aveva dei problemi, erano problemi per le sue ragazze.
La strada era una scuola di vita. Predatori e prede si confrontavano ogni giorno ed ogni notte. Il pesce grande che mangia il pesce piccolo. La domanda gonfiava l'offerta e viceversa attirando tutti i disperati ed opportunisti oltre a chi si poteva permettere i servizi offerti (bordelli, case da gioco, pub).
Ma il londinese non temeva la notte poichè sapeva di essere protetto ed al sicuro grazie alle ronde della polizia.
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