Nella prima parte di questo articolo, abbiamo visto che cos'è la Gamification e a cosa serve.
Con questa seconda parte invece affronteremo un argomento un pò più spinoso: i dati personali, la privacy e la sicurezza online.

E' chiaro che se voglio realizzare un sito gamificato - avere cioè un sito che utilizza dinamiche di gioco e game design in un contesto non ludico - devo necessariamente avere alcuni dati da parte dell'utente finale.

Diversamente sarebbe impossibile assegnare punti, livelli e ricompense a ciascuno. Sareste tutti John Malkovich.

Ma cosa sono questi dati personali che tanto spaventano gli utenti? Quali sono necessari al fine di realizzare una gamification?


Secondo il Garante della Privacy Italiana:

Sono dati personali le informazioni che identificano o rendono identificabile una persona fisica e che possono fornire dettagli sulle sue caratteristiche, le sue abitudini, il suo stile di vita, le sue relazioni personali, il suo stato di salute, la sua situazione economica, ecc..

Particolarmente importanti sono:

  • i dati identificativi: quelli che permettono l'identificazione diretta, come i dati anagrafici (ad esempio: nome e cognome), le immagini, ecc.; 
  • i dati sensibili: quelli che possono rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, lo stato di salute e la vita sessuale; 
  • i dati giudiziari: quelli che possono rivelare l'esistenza di determinati provvedimenti giudiziari soggetti ad iscrizione nel casellario giudiziale (ad esempio, i provvedimenti penali di condanna definitivi, la liberazione condizionale, il divieto od obbligo di soggiorno, le misure alternative alla detenzione) o la qualità di imputato o di indagato.

Con l'evoluzione delle nuove tecnologie, altri dati personali hanno assunto un ruolo significativo, come quelli relativi alle comunicazioni elettroniche (via Internet o telefono) e quelli che consentono la geolocalizzazione, fornendo informazioni sui luoghi frequentati e sugli spostamenti.

Le Aziende utilizzano la profilazione per fornire servizi mirati ai propri utenti. Se siete utenti di Facebook, vi renderete immediatamente conto visitando le pagine del social network che vi verranno inviate inserzioni pubblicitarie personalizzate in base alle vostre interazioni sociali, acquisti o ricerche. Google AdSense seleziona la miglior inserzione pubblicitaria mirata al contenuto del sito e al pubblico. Ci sono molti altri servizi simili, Amazon ad esempio vi mostra prodotti simili alle vostre ricerche.

Tramite cookies, scripts, bots, sistemi analitici e il supporto dei social networks, le grandi aziende possono sapere vita morte e miracoli di ogni utente. Possono sapere cosa vi piace, cosa piace ai vostri amici, chi sono i vostri amici, se siete fidanzati o se state ancora cercando l'anima gemella, se preferite thriller o fantasy, quante volte andate al cinema alla settimana... in poche parole il Grande Fratello vi osserva indisturbato.

Questo non sembra disturbare gli utenti. Anzi, forniscono numeri di cellulare, numeri di carte di credito, immagini personali, opinioni (politiche, religiose o sociali), cosa piace e cosa no, condividono con amici e conoscenti ogni genere di informazione e dato personale - consciamente ed inconsciamente.

Gli utenti si sentono al sicuro. Si sentono protetti e tutelati qual'ora ci fossero dei problemi. Le aziende hanno delle Politiche sulla privacy, delle Condizioni di utilizzo delle loro applicazioni. Ogni aspetto dell'utilizzo della loro piattaforma, sito, applicazione web è dettagliatamente descritto. Si dice cosa compete all'Azienda e cosa è responsabilità dell'Utente. Diritti e Doveri di ogni parte firmataria del contratto.

Ma quanti di voi hanno veramente letto tutte quelle clausule durante l'iscrizione di questo o quell'altro social per esempio? La Cookie Law ha rivelato la verità!! Quindi non mentite sapendo di mentire.
Il più delle volte si accetta senza leggere le informative. Se ci interessa qualche cosa, la paura di venir truffati o di rischiare una frode passa in secondo piano.

Ma se un privato cittadino volesse utilizzare dei sistemi di marketing aggressivo come un'Azienda?

Il povero malcapitato deve affrontare 3 difficoltà semplicemente perchè utilizza un Modulo di Registrazione:


Garantire la sicurezza dei dati personali

Raccogliere i dati personali

Superare la reticenza degli utenti

Un form- di qualunque tipo sia e qualunque dato richieda - spaventa il 90% degli utenti italiani. L'utente non si sente protetto o tutelato nel fornire dati personali come Nome, Cognome ed indirizzo E-mail.

L'utente si domanda a cosa possano servire i suoi dati personali, per esempio ad un blogger, ad uno scrittore o ad un'altro utente in generale. Di conseguenza, come spesso accade in Italia e come ho potuto constatare personalmente su questo blog, i dati sono spesso falsi e inutili - sempre che vengano inseriti ovviamente. Gli italiani temono le truffe digitali e pensano che chiunque possa rubare l'identità di un utente o realizzare una frode informatica.

Con il prossimo articolo cercherò di spiegare come superare tutte queste difficoltà e tranquillizzare gli utenti presenti e futuri.

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