Nell'articolo precedente abbiamo visto le differenze tra uomini e donne e di come la limitazione alle risorse riproduttive portino, tramite una pressione selettiva, ad una maggiore aggressività nei maschi con comportamento poligamo.

Quindi, in specie come la nostra, dove i maschi sono in competizione per lo status attraverso conflitti di valutazione al fine di ottenere l'accesso ai partner per la riproduzione, quello che dovremmo aspettarci di vedere è che i maschi siano in realtà progettati in alcuni modi importanti per il combattimento - in particolare per alcune forme di combattimento ancestrale.

Molti combattimenti umani in passato hanno utilizzato maggiormente la parte superiore del corpo.
Anche se non usiamo i denti spesso nelle aggressioni, a differenza dei nostri parenti più stretti, usiamo pugni e prese, per lo più con lo stile che si può intravedere quando gli scimpanzé combattono.
Abbiamo usato una varietà di armi che sfruttano la parte superiore del corpo - bastoni, archi e frecce, lance, asce e addirittura pietre taglienti.

Non a caso, i maschi hanno una forza fisica quattro volte superiore a quella delle femmine.
Il maschio medio è infatti più forte delle donne nel 99% dei casi. E così questa differenza appare parte del progetto di combattimento maschile.

In aggiunta a questo, i maschi sono più alti rispetto alle femmine, sono più pesanti, hanno più muscoli e meno grasso corporeo. Hanno la pelle più spessa, hanno ossa più spesse - in particolare nelle braccia e in faccia, presumibilmente per resistere a un trauma da corpo contundente.

I maschi hanno un "pacchetto di adattamenti" per una migliore la trasformazione di energia anche per i periodi di grande stress - alti tassi di metabolismo basale, maggior pressione arteriosa sistolica, cuori più grandi, maggior volume di sangue circolante, polmoni più grandi con maggior capacità volumetrica e, più di emoglobina nel sangue.

Hanno adattamenti sensoriali che sembrano anche progettati per l'aggressione. Hanno, per esempio, una migliore visione notturna. Hanno anche una miglior rotazione tridimensionale -  la capacità di prendere un oggetto e immaginare le sue mutazioni durante le rotazioni sui propri assi - presumibilmente molto utile durante il wrestling. Hanno anche un lancio più preciso (anche senza la pratica), la parata più accurata, tempi di reazione migliori e più rapidi, e una migliore stima delle traiettorie di un oggetto lanciato - se vedono un oggetto lanciato anche solo per poco tempo, i maschi generalmente prevedono meglio dove questo toccherà terra.

Tutte queste capacità sembrano legate al testosterone, un ormone che rende i maschi diversi dalle femmine. Infatti i maschi hanno più testosterone rispetto alle femmine. Nei periodi in cui il livello di testosterone sale o scende, queste abilità di combattimento aumentano o diminuiscono in relazione ad esso.

L'ultimo indicatore è che in ogni cultura che si osservi, si possono vedere i maschi ( bambini,  ragazzi, e adulti) giocare tra loro in modo molto più aggressivo rispetto alle ragazze della stessa età. I maschi sono interessati particolarmente a praticare abilità di combattimento sin da giovanissima età.

Ora è importante ricordare che i maschi umani non sono proprio come i gorilla. Molti maschi umani in realtà investono nella propria prole, a volte quasi quanto la femmina se non di più. Così se si guarda all'intera gamma della specie umana, e ai maschi umani in particolare, si potrà notare che alcuni di loro investono nella prole, mentre altri sono senza una partner o prole. Questo può fare la differenza.

Le ricerche dimostrano che quando un uomo si sposa e quando ha figli, ci sono cali significativi nel suo livello di testosterone e nel rischio di commettere omicidi. Ciò fa supporre che i giovani maschi, che sono single e non hanno prole, dovrebbero essere colpiti e coinvolti da questo tipo di stato di aggressività molto più di frequente e dovrebbero avere comportamenti più aggressivi, in generale.

La Sindrome del Giovane Maschio, termine coniato da Martin Daly e Margo Wilson, fa riferimento a quei giovani che sono senza partner e che si trovano in uno stato aggressivo mentale a causa della competizione per la ricerca di una compagna.

Questi maschi sono non solo più aggressivi, probabilmente per competere tra loro, ma si impegnano in tutti quei comportamenti dannosi e rischiosi.
E'come se, non avendo nulla da perdere, fossero disposti a provare qualsiasi cosa per ottenere un aumento del proprio status. Hanno più probabilità di giocare d'azzardo, sono più propensi a guidare incautamente, sono più propensi a provare droghe pericolose, e così via. Naturalmente, questo comportamento rischioso è evidente anche nelle statistiche sugli omicidi. Il 43% degli omicidi, se si controllano le età, sono commessi da maschi celibi. Il valore sale fino al 70% se si guardano le statistiche sia dal punto di vista dei colpevoli che delle vittime.
I giovani maschi (che siano aggressori o vittime) sono più propensi a mettersi in posizione di pericolo al fine di ottenere l'accesso a tale status.

Così i maschi umani sembrano essere molto aggressivi finchè, raggiunto un certo status, un partner e una prole in cui investire, diventano molto più calmi.
Va ricordato che ci sono molte altre variabili che determinano l'aggressività di un maschio. Se hanno altri modi per guadagnare uno status - un lavoro importante, l'occupazione, l'istruzione - allora anche questo può effettivamente limitare e abbassare la loro aggressività.

Una delle variabili più importanti nel determinare se il maschio diventa aggressivo deriva dalla biologia evolutiva di base. Ha a che fare con la forza fisica e la capacità di combattimento.

Ma ne parleremo nel prossimo post.

Rate this posting:


Leave a Reply

- English is welcome too -