Nel suo più noto ritratto, di Édouard Viénot, i capelli nero lucido incorniciano un bel viso ovale con occhi scintillanti e la pelle color avorio. Ma la fama della Duplessis fu di breve durata.
Come Violetta, la protagonista dell'opera "La Traviata" di Giuseppe Verdi, la Duplessis era afflitta da tubercolosi, che la uccise nel 1847, all'età di 23 anni.
Sin dalla metà del 1800, la tubercolosi aveva raggiunto livelli epidemici sia in Europa che negli Stati Uniti. La malattia, ora nota per essere altamente contagiosa, attacca i polmoni e danneggia anche altri organi. Prima dell'avvento degli antibiotici, le sue vittime lentamente scivolavano via, diventando pallide e magre prima di morire di quello che, all'epoca, era identificato come consunzione.
I vittoriani romanticizzarono la malattia e gli effetti che portavano alla graduale morte. Per decenni, diversi standard di bellezza emularono o evidenziarono questi effetti. Sebbene gli scienziati acquisirono una maggiore comprensione delle cause e del suo modo di diffusione, la malattia continuò a mantenere la sua presa sulla moda dell'epoca.
Tra il 1780 e il 1850, vi fu un'esteticizzazione crescente della tubercolosi che si intrecciò con la bellezza femminile e influenzò la moda e la percezione della bellezza britannica del XIX secolo.
Durante questo periodo, si riteneva che la consunzione fosse causata da predisposizioni ereditarie e miasmi, o "arie cattive," nell'ambiente. Tra la classe superiore, uno dei modi mediante il quale le persone giudicavano la predisposizione di una donna alla tubercolosi era la sua attrattiva, Questo perché la tubercolosi accentuava quegli elementi che all'epoca stabilivano la bellezza di una donna - come la magrezza e la pelle pallida - e che derivavano dalla perdita di peso e la mancanza di appetito causata dalla malattia.
"Un numero considerevole di pazienti hanno, e hanno avuto per anni prima di contrarre la malattia, una pelle delicata e trasparente, così come dei bei capelli setosi."
Occhi dilatati o lucidi, guance rosee e le labbra rosse erano anche caratteristiche comuni nei pazienti di tubercolosi - ora si sa essere l'effetto di frequenti febbricole.
Cominciamo a vedere gli elementi della moda che evidenziano i sintomi o emulano fisicamente la malattia.
L'apice di questa cosiddetta "Consumptive Chic" arriva a metà del 1800 quando i corsetti alla moda hanno una scollatura bassa, i girovita sono strettissimi e le gonne voluminose enfatizzano ulteriormente la vita stretta delle donne.
Anche le donne della Classe Media e Alta tentano di emulare l'aspetto tisico utilizzando il trucco per schiarire la pelle, arrossare le labbra e colorare le guance di rosa.
Anche le donne della Classe Media e Alta tentano di emulare l'aspetto tisico utilizzando il trucco per schiarire la pelle, arrossare le labbra e colorare le guance di rosa.
Con la seconda metà del XIX secolo, si inaugura una comprensione radicalmente trasformata di tubercolosi quando, nel 1882, Robert Koch annuncia di aver scoperto e isolato i batteri che causano la malattia.
Da allora, emerge la teoria dei germi: l'idea che gli organismi microscopici, e non i miasmi, causino alcune malattie.
La scoperta di Koch ha aiutato la teoria dei germi a guadagnare maggiore legittimità e a convincere medici e gli esperti della salute pubblica che la tubercolosi è contagiosa.
Prevenire la diffusione della tubercolosi diventa l'impulso per alcune delle prime campagne di salute pubblica su larga scala, sia in Americana che in Europea, molte delle quali mirate alla moda femminile.
I medici cominciano a denunciare le lunghe gonne a strascico come colpevoli della malattia. Questo tipo di gonne, secondo i medici, sono responsabili di spazzare i germi sulla strada e portare la malattia in casa.
Considerate l'immagine qui a fianco "The Trailing Skirt: Death Loves a Shining Mark", apparso sulla rivista Puck nel 1900.
Una cameriera scrolla nubi di germi dalla gonna della sua signora mentre i figli dall'aspetto angelico sono sullo sfondo; dietro la cameriera si profila uno scheletro che regge una falce, simbolo di morte.
Da allora, emerge la teoria dei germi: l'idea che gli organismi microscopici, e non i miasmi, causino alcune malattie.
La scoperta di Koch ha aiutato la teoria dei germi a guadagnare maggiore legittimità e a convincere medici e gli esperti della salute pubblica che la tubercolosi è contagiosa.
Considerate l'immagine qui a fianco "The Trailing Skirt: Death Loves a Shining Mark", apparso sulla rivista Puck nel 1900.
Una cameriera scrolla nubi di germi dalla gonna della sua signora mentre i figli dall'aspetto angelico sono sullo sfondo; dietro la cameriera si profila uno scheletro che regge una falce, simbolo di morte.
Anche la moda maschile viene presa di mira.
Nel periodo vittoriano, la barba rigogliosa, baffi scolpiti e le basette stravaganti sono il massimo dello stile. La tendenza può essere in parte attribuita ai soldati britannici che si facevano crescere i peli del viso per stare al caldo durante la guerra di Crimea nel 1850. Ma dai primi anni del 1900, barba e baffi vengono ritenuti pericolosi.
"Non c'è modo di calcolare il numero di batteri e germi nocivi che possono annidarsi nelle giungle amazzoniche di un volto ben baffuto, ma il loro numero deve essere una legione,"
"Il morbillo, la scarlattina, la difterite, la tubercolosi, la pertosse, i raffreddori comuni e non comuni, e una miriade di altre malattie infettive possono essere, e senza dubbio sono, trasmesse attraverso i peli."
Questo è ciò che afferma Edwin F. Bowers, un medico americano noto per essere un pioniere della riflessologia, in un articolo del 1916 su McClure’s Magazine.
Dopo il vivace articolo di Bowers, i volti perdono quasi completamente la propria peluria. Chirurghi e medici soprattutto iniziano ad adottare un look rasato per questioni d'igiene nei confronti dei pazienti.
Alzando gli orli delle gonne di qualche centimetro all'inizio del 1900, per esempio, le calzature sono diventate sempre più una parte importante del look di una donna.
Inoltre, nello stesso periodo, i medici cominciarono a prescrivere come trattamento per la tubercolosi i bagni di sole, dando così origine al fenomeno dell'abbronzatura - prima solo i contadini, muratori e marinai erano abbronzati.
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