Se si chiede alla gente cosa sono le famiglie1, di solito si ottiene una spiegazione che ha a che fare con il tipo di definizione sociale di famiglia o se ne parla come di una costruzione sociale.

Tuttavia è una spiegazione limitata in quanto è limitata agli esseri umani.

Ma le famiglie sono presenti in tutti gli esseri viventi, compreso il mondo vegetale, in cui si verifica una riproduzione sessuale, una delle cose più importanti che si sia mai evoluta negli esseri viventi sulla terra.

Sembra così ovvio che la gente la prende per scontata.

C'è stato un tempo che sulla Terra ogni organismo si riproduceva clonando se stesso, prendendo il proprio codice genetico e semplicemente trasferendolo alla sua prole. Ad un certo punto, la riproduzione sessuale si è evoluta, diventando ciò che è oggi, un processo in cui gli individui prendono solo la metà del loro codice genetico, gettando via l'altra metà al momento della creazione dei gameti, e combinandosi con il codice genetico di un'altra persona crea una discendenza che è in relazione con ciascuno individuo.

Ora, come risultato di questo stile di riproduzione, gli individui condivideranno una porzione del codice genetico con altri individui. La misura in cui lo fanno è chiamato grado di parentela ed indica la proporzione di geni che si condivide con l'altro individuo.

William D. Hamilton, un famoso biologo evoluzionista, ha matematizzato il processo in modo tale da poter calcolare esattamente come questi geni siano condivisi tra gli individui e quali implicazioni abbiano per la selezione naturale.

Il fattore r di  Hamilton indica la probabilità che un altro individuo avrà lo stesso gene generato in un dato momento. Quindi la probabilità va da 0 a 1.

Ora, l'importanza di questo per la selezione naturale può essere vista molto chiaramente se ci ricordiamo come funziona la selezione naturale o la semplice regola alla base di essa.

Immaginate cosa succede se la comparsa di un gene ha l'effetto di portare un beneficio a un proprio parente.

Che cosa succede a quel gene nella generazione successiva?

Se voi ne beneficiate, probabilmente sarà presente anche in vostro fratello o sorella,  e se sopravviverete avrete maggiori probabilità di riprodurvi a causa di questo. Così quel gene potrebbe diventare più comune per questo motivo.

Così si può vedere come la selezione naturale abbia progettato animali e piante, anche, per offrire vantaggi ai propri parenti.

Questo processo, attraverso il quale un gene si diffonde provocando l'aiuto tra parenti è noto come selezione parentale.


Naturalmente, beneficiando un'altra persona (o un altro animale) solitamente si paga un costo - in energia, o  cibo, o in quello che si sta facendo a loro il favore.

Da un certo punto di vista, un individuo verrebbe selezionato perchè si prende cura di sé. D'altra parte, vengono selezionati anche per prendersi cura di un parente. Che cosa succede quando si deve prendere una decisione tra i due?

Fortunatamente una formula composta da William Hamilton ci descrive esattamente questa situazione e ci permette di prevedere come la selezione naturale funzionerà.

Br>C

Dove B2, rappresenta il vantaggio che si sta dando al proprio parente. r è il grado di parentela con l'individuo. Se il prodotto dei due fattori è superiore al costo  (C3) per se stessi, allora la selezione naturale sceglierà un comportamento per aiutare il parente e vi imporrà un costo per farlo.

Un esempio semplificherà la formula

Prendiamo una marmotta. Le marmotte foraggio insieme, a volte con le loro famiglie, a volte in gruppi di non parenti. Sono predate dai falchi. Il falco li attaccherà per mangiarli.
Ora, le marmotte noteranno i falchi in anticipo e potranno dare una sorta di allarme. Si tratta di una forma molto primitiva di linguaggio ma indica ad altre marmotte che vi è un falco nelle vicinanze, e un falco in particolare.

Ora, se siete una marmotta e avete scoperto un falco, ciò che fate, e che è necessario fare, è nascondersi al riparo Se potete andare sotto terra o sotto qualcosa, sarete al sicuro.

D'altra parte, il falco potrebbe effettivamente mangiare i vostri parenti e quindi potrebbe essere necessario dare l'allarme al fine di avvertirli della presenza del falco.

Se li avviserete, emettendo un grido veramente acuto che i vostri parenti sentiranno sicuramente, vi farete notare però anche dal falco. Questo aumenta la possibilità che il falco vi attacchi (vi siete esposti).

Quindi, serve un compromesso.
Urlate per avvertire i vostri fratelli o vi nascondete e salvate voi stessi? Cosa fanno effettivamente le marmotte?

Dobbiamo calcolare le nostre stime dei benefici, il grado di parentela, e il costo.

Ipotizziamo che il parente che vogliamo aiutare sia una sorella e che se avvertita  si riduce la possibilità che venga mangiata perchè può correre al riparo - diciamo una diminuzione del 30%. D'altro canto, aumenta la probabilità che dando l'allarme, voi veniate mangiati - diciamo che il costo aumenta del 10%. Il grado di parentela tra voi e vostra sorella è di 0,5 (1/2).

15>10

L'equazione è soddisfatta. In altre parole dovremmo aspettarci che le marmotte diano l'allarme più frequentemente quando sono vicino ai propri parenti, che quando sono nei pressi di estranei. I dati mostrano esattamente questo.Se è con estranei, la marmotta è molto più propensa a cercare un rifugio e lasciare gli altri al loro destino.

Gli animali non sono consapevoli di queste cose. Nessuno pensa che le marmotte facciano questi calcoli consapevolmente e poi decidano cosa fare. E' la selezione naturale a fare tutto collegando la presenza dei parenti e la presenza di un predatore per un comportamento come quello analizzato. Se la marmotta avvisa, la selezione naturale si occuperà di tutto il resto. L'animale sarà progettato lentamente per fare questo, anche senza alcun tipo di comprensione cosciente di parentela o di precisi benefici.

Questa semplice matematica evolutiva in ​​realtà spiega perché tutte le società umane sono costruite intorno ad un concetto di famiglia, in cui gli individui rimangono e si prendono cura dei propri parenti. Spiega i benefici che hanno e il grado con cui andranno a difendere i propri parenti.

Questo fatto di base è però in contrasto con le prove che dimostrano che le persone che sono familiari a volte si uccidono l'un l'altro. 


Dal punto di vista della selezione naturale, Ã¨ un crimine molto strano.

Quando ad esempio un fratello uccide un altro fratello, come si può riscontrare in vari miti ( Caino e Abele, Romolo e Remo), sta uccidendo qualcuno che probabilmente condivide gli stessi geni che lui stesso possiede.

Il rapporto tra la famiglia e il crimine è complesso e differisce da un tipo di crimine all'altro (parricidio e fratricidio, infanticidio, uxoricidio) e sono molto più rari di quanto ci si possa immaginare a prima vista.

Se osserviamo il regno animale però possiamo notare che ci sono esempi di parenti che si uccidono a vicenda con una certa regolarità. Tuttavia questo accade in circostanze strettamente definite e determinate.

Ma di questo parleremo la prossima volta.



1 - Da non confondersi con il termine tassonomico di famiglia.

2 - La B sta per beneficio. Questo è il vantaggio in unità riproduttive verso il parente. E' molto difficile da quantificare. Ma, come sempre nella selezione naturale, il modo in cui funziona il vantaggio è definito in termini di probabilità di aumentare la riproduzione.

- La C sta per costo. E 'il costo imposto su di voi in unità riproduttive al fine di beneficiare il proprio parente.

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