Nel 1992, Michael Barrett, un commerciante di rottami metallici di Liverpool, presenta al pubblico un diario presumibilmente scritto da James Maybrick, un commerciante di cotone morto nel 1889.

In questo diario, Maybrick confessa di essere Jack lo Squartatore.

Il diario contiene un descrizione un pò prolissa degli omicidi di Whitechapel prima di terminare con l'affermazione

"Dò il mio nome poiché tutti sappiano di me, e la storia dica, cosa può fare l'amore a chi è nato gentiluomo. Sinceramente vostro, Jack lo Squartatore. "

Sebbene Maybrick non sia mai stato un sospettato nel corso della sua vita, la sua presunta confessione scritta ha portato ad una quantità enorme di controlli, verifiche ed analisi sia sul diario che sulla sua vita.

Le prime reazione da parte degli esperti sono incoraggianti. Molti di loro hanno convenuto che, se non altro, il diario fosse sicuramente del periodo corretto per essere stato scritto dal presunto Squartatore.

Ma hanno anche reso evidente che un'analisi forense di gran lunga più approfondita era necessaria al fine di stabilire con esattezza quando il diario fosse stato scritto. Ed è a questo punto che i dati scientifici sono diventati confusi e contraddittori.

Il diario è stato analizzato in dettaglio per stabilirne l'autenticità. Per fare questo gli esperti forensi hanno eseguito degli esami sia sull'inchiostro che sulla carta.

Tra gli investigatori c'erano lo scettico e investigatore del paranormale Joe Nickell e l'esperto di documenti storici Kenneth W. Rendell.

L'inchiostro del Diario di Maybrick


Le analisi eseguite sull'inchiostro utilizzato nel diario hanno prodotto risultati contraddittori. L'inchiostro è stato analizzato utilizzando la cromatografia su strato sottile (TLC), la gascromatografia (GLC) e l'analisi SEM/EDX (Microscopio elettronico a scansione/Spettroscopia EDX).

High Performance TLC
Ci sono state tre analisi TLC sull'inchiostro del Diario. La prima è stato condotta dal Dr Baxendale nel 1992, alcuni test TLC sono stati effettuato dal Dr Eastaugh nel 1993 e, sempre nello stesso anno, il team di Rendell ha utilizzato il  TLC per duplicare il lavoro di Eastaugh.

Il primo test ha rivelato che l'inchiostro non contiene ferro, ed è basato su un colorante sintetico chiamato nigrosina, brevettato e disponibile in commercio nel 1867, e in uso negli inchiostri da scrittura dal 1870. La seconda prova TLC non ha trovato nulla in contraddizione con gli inchiostri  del 1888. L'inchiostro contiene ferro e sodio, ma non nigrosina. La terza prova TLC non ha trovato nulla in contrasto con il periodo vittoriano.

SEM/EDX
Per stabilire la composizione dell'inchiostro del diario sono state effettuate 2 analisi SEM/EDX ( una dal Dr Eastaugh nel 1992  e una dall'Università di Leeds nel 1994).

Questo tipo di test ci permette di stabilire qualcosa sulla composizione elementare dell'inchiostro preso in esame.

L'analisi SEM/EDX è in grado di rilevare tutti gli elementi superiori o uguali a numero atomico 6 (Carbonio). Ciò significa che non è possibile rilevare elementi con numeri atomici 1-5 ( idrogeno, elio, litio, berillio e boro). Può rilevare, in un'analisi quantitativa di materiali sfusi, elementi in quantità maggiori ai 2 micrometri e, in un'analisi qualitativa, quelli superiori a 0,2 micrometri. Tuttavia il sistema può presentare delle difficoltà nel rilevare elementi con numero atomico compreso tra 6 e 8 ( carbonio, azoto ed ossigeno).


Dr. Eastaugh

Università di Leeds
Costituente Principale
Silicio, Zolfo e Alluminio

Zolfo, Silicio e Alluminio
Costituente Secondario Sodio, Ferro,
Calcio e Potassio

Ferro, Potassio,
Calcio, Carbonio, Ossigeno e Cloro

Tracce
Magnesio, Cloro, Fosforo,
Calcio e Potassio

Magnesio


Vengono presi anche in esame alcuni inchiostri dell'epoca vittoriana ed alcuni inchiostri moderni per paragonarne composizione e tipo d'invecchiamento.

Utilizzando l'analisi SEM/EDX, il team dell'Università di Leeds esamina dei campioni noti di inchiostri vittoriani provenienti dal 1881 e dal 1887.
Il team di Leeds osserva che i risultati ottenuti dall'analisi dei due documenti sono identici (per quanto riguarda il materiale) a quelli ottenuti per il' Diario dello Squartatore, ossia che la presenza di un picco di ferro accanto ad una significativo aumento del contenuto di zolfo suggerisce fortemente che tutti e tre gli inchiostri siano di tipo ferrogallico.

Con lo stesso metodo, il Dr Eastaugh esamina quattro inchiostri neri moderni Mont Blanc, Quink, Watermans e l'inchiostro da disegno Windsor & Newton).

L'inchiostro Mont Blanc non corrisponde a quello del diario in quanto non contiene Ferro ma Iodio, l'inchiostro Quink non ha contenuti di ferro,il  Watermans contiene quantità inferiori di alluminio e silicio e più elevati livelli di cloro rispetto all'inchiostro del diario, mentre il Windsor & Newton non contiene così tanto zolfo quanto l'inchiostro del diario. Ci sono pertanto differenze tra i quattro inchiostri moderni e quello del diario.

Tuttavia Eastaugh consiglia cautela nell'interpretare tali risultati poichè i componenti dei vari inchiostri sono molto simili per poter escludere sicuramente l'utilizzo di un inchiostro moderno piuttosto che uno vittoriano.

Si è anche ipotizzato che il diario potesse esser stato falsificato utilizzando dell'inchiostro della Diamine Ink. Questo tipo d'inchiostro contiene solo i seguenti elementi:

CarbonioOssigeno, Idrogeno, Zolfo (costituente minore della Nigrosina), Ferro, Azoto ( un importante costituente della nigrosina), Cloro ( un costituente del cloroacetammide - un conservante), Sodio ( un costituente minore del nigrosina).

L'inchiostro del diario (come determinato dai risultati dei due test SEM/EDX) e l'inchiostro Diamine sembrano avere questi elementi in comune: zolfo, ferro, sodio, carbonio, cloro e ossigeno.

Visto il tipo di analisi, alcuni elementi, come ho detto in precedenza, possono essere stati "ignorati" o "falsati". Tuttavia entrambi i test SEM/EDX hanno stabilito che silicio e alluminio siano i costituenti primari dell'inchiostro del diario e che calcio e  potassio siano elementi secondari. La presenza di questi elementi,  a questi livelli, non può essere spiegato con la presenza di inchiostro Diamine.

Diverse analisi sono poi state effettuate per scoprire se l'inchiostro contenesse cloroacetammide, nel tentativo di risalire definitivamente alla datazione dell'inchiostro.

Secondo una fonte, la cloroacetammide è stata introdotta nel Merck Index nel 1857, ma non venne utilizzata commercialmente negli inchiostri fino al 1972. Nel 1995, il Dr Earl Morris della Dow Chemical Company ha dichiarato che la cloroacetammide è stata trovata in preparati sin dal 1857.

GLC
Per verificare la presenza di cloroacetammide, sono state effettuate 2 analisi GLC sull'inchiostro del Diario. Queste sono state effettuate nel 1994, la prima, voluta da Melvin Harris e realizzata dalla Analysis For Industry (AFI), e la seconda, commissionata da Shirley Harrison, autrice del libro The Diary of Jack the Ripper, e realizzata dall'Università di Leeds.

Per questo tipo di test sono stati usati 3 campioni:
  1. un campione di cloroacetammide, 
  2. un'oncia d'inchiostro ferrogallico nero 
  3. sei piccoli punti di inchiostro e carta del Diario. 
Gli scienziati hanno prima accertato il limite di rilevamento GLC utilizzando soluzioni standard di cloroacetammide. Hanno poi testato i sei punti di inchiostro e carta.

I primi risultati hanno rivelato che, quando i sei punti di inchiostro sono stati estratti con acetone e analizzati con procedure di cromatografia gas-liquido, nell'inchiostro utilizzato sul Diario c'è presenza di cloroacetammide in quantità pari a 6,5 parti per milione.  Cosa che è stata smentita con la seconda prova dall'Università di Leeds.

La carta del Diario di Maybrick


Esaminando il Diario di Maybrick nel 1993 Kenneth Rendell ha osservato che questo non è scritto su un tipico diario vittoriano, ma su uno Scrapbook (un libro, simile a un notebook, in cui cimeli e foto personali e/o familiari vengono disposti e raccolti). Non è precedentemente conosciuto l'utilizzo di un tale album come diario.

All'album mancano le prime 20 pagine (che sono state strappate via). Rendell non trova alcuna spiegazione logica per cui il presunto autore utilizzi tale libro come diario rendendo la cosa ancora più sospetta.

Rendell, viene inoltre colpito dallo stile di scrittura che sembra più del XX secolo che di stile vittoriano. Ha anche notato contraddizioni e incongruenze di scrittura.

La carta non contiene alcun tipo di imbiancante ottico ed è fatta principalmente da fibre di cotone, cosa che è in linea con l'età presunta dell'oggetto.

Conclusione


Alcune persone, tra cui Robert Smith, l'attuale proprietario del diario ed editore originale del libro di Shirley Harrison, insistono nel sostenere che il Diario di Maybrick sia autentico. Sostengono che i metodi di datazione scientifici hanno stabilito che il libro e l'inchiostro utilizzato per scriverlo sono del XIX secolo; che i sintomi della dipendenza d'arsenico, che vengono accuratamente descritti nel libro, sono noti solo a poche persone; che alcuni dettagli annotati degli omicidi di Whitechapel erano noti solo alla polizia e allo Squartatore prima della pubblicazione del libro. 

Queste affermazioni sono respinte dalla maggior parte degli esperti che vedono il Diario di Maybrick.come una truffa ed un falso.

Nel gennaio 1995, Michael Barrett ha giurato in due distinti affidavit di essere "l'autore del manoscritto scritto da mia moglie Anne Barrett sotto mia dettatura noto come il Diario di Jack lo Squartatore"

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