Come i cacciatori di caccia grossa, che celebrano le loro imprese portando a casa un trofeo di caccia - una serie di corna, una testa imbalsamata, o  una pelliccia - il serial killer spesso fa la stessa cosa rimuovendo dalla sua vittima un elemento che conserva come un prezioso ricordo.

L'oggetto ha chiaramente un grande valore per il serial killer, altrimenti non correrebbe il rischio di venir catturato in possesso di una prova così incriminante.

A seconda del valore  che questo oggetto ha per l'assassino seriale, questi elementi vengono classificati dall'FBI come Souvenirs - oggetti che vengono utilizzati per alimentare le fantasie - o Trofeo1. - oggetti che vengono presi come prova della propria abilità.

Essenzialmente sono oggetti feticistici che forniscono al serial killer un intenso piacere perverso. La prova di questa perversione sta nella natura di molti di questi oggetti.

Tra un omicidio e l'altro - spesso mentre sta individuando la prossima vittima - il serial killer tira fuori i propri cimeli per rivivere il crimine più e più volte nelle sua mente.

Strane e bizzarre fantasie prosperano nella mente del serial killer con l'isolamento e la rabbia.

Per il serial killer alle prime armi, le fantasie di violenza sollecitano ulteriore isolamento, che a sua volta crea una maggior dipendenza alla fantasia di piacere.

Alla fine, per sostenere la fantasia, gli assassini seriali arrivano al punto in cui hanno bisogno di viverla al di fuori della loro mente.

Dopo essersi soffermati sull'atto omicida per anni, nei giorni prima dell'omicidio, scivolano quasi in uno stato di trance, completamente rapiti dalla loro fantasia.

Le vittime vengono ridotte a sventurate pedine nella loro fantasticheria malvagia o moralmente sbagliata, proveniente da un dramma interiore che solo l'assassino può capire.

Eppure la brutale realtà disordinata dell'omicidio Ã¨ una delusione, non soddisfa completamente il potere della fantasia che, troppo profondamente radicata nella psiche del killer, non vuole andare via.

Ted Bundy
scattava Polaroid alle sue vittime

 "Quando si lavora duramente per fare qualcosa di giusto, non si vuole dimenticarlo."
I Souvenirs e i Trofei hanno quindi essenzialmente lo stesso scopo: fornire all'assassino  un senso di potere e permettergli di rivivere i suoi crimini contemplando i suoi tesori morbosi. Lo aiutano a prolungare e nutrire la fantasia del crimine.

I serial killer sono noti per raccogliere e collezionare di tutto, da foto a interi corpi.

Alcuni sono oggetti comuni ( un pezzo di bigiotteria, un orologio da polso economico, una fotografia di famiglia, o qualche altro effetto personale con poco o nessun valore apparente), mentre altri sono chiaramente di tipo sessuale ( biancheria intima, scarpe con tacchi alti, calze di nylon).

I trofei più orribili di tutti sono le parti del corpo umano (lo scalpo, ciocche di capelli,  denti e orecchie con cui fabbricano collane, la testa o i genitali) che spesso vengono prelevate per provare successo o per mostrare il proprio potere ad altri.

John Reginald Christie aveva tre cadaveri completi nell'armadio della cucina, mentre la vasta collezione di Jeffrey Dahmer includeva teschi dipinti, teste refrigerate, e genitali maschili in una nassa.

Nella sua fattoria sgangherata, il ghoul del Wisconsin, Ed Gein aveva creato una sorta di museo di storia innaturale, pieno di artefatti umani conservati con cura.
Tra i suoi "tesori" c'erano sedili di sedie fatte di carne umana, scodelle ricavate da teschi, una cintura fatta con i capezzoli, e una scatola piena di genitali femminili conservati.
Forse, gli oggetti più sconvolgenti di tutti vennero trovati nella sua camera da letto: una collezione di volti femminili, scuoiati dai crani, conciati, imbottiti, e montati a parete - esattamente come i trofei di caccia.


Non tutti gli assassini seriali, tuttavia, prendono trofei.

David Berkowitz, il Figlio di Sam, non prendeva alcun oggetto perché i suoi crimini erano molto impersonali - colpiva da una certa distanza. Tuttavia,  andava sulle tombe delle vittime, non perché avesse qualche rimorso, ma perchè era la dimostrazione che aveva ottenuto qualcosa con successo.

Una cosa interessante da notare è che spesso i serial killer donano i "souvenirs"- in particolare i gioielli - a un membro della famiglia o a qualcuno di significativo.

Il destinatario può essere la moglie o la fidanzata che, al momento del reato, sta causando dispiacere al soggetto o è coinvolta in qualche tipo di scontro con lui.
Quando il serial killer vede che questa persona indossa l'oggetto della sua caccia, questo atto diventa parte del gioco e della fantasia. Guardandola, fantastica sulla vittima e al suo piccolo segreto.

In questo caso l'assassino seriale è come il gatto che cattura il topo e lo lascia sulla soglia di casa. Facendo un regalo, cerca di farsi apprezzare, di riappacificarsi dopo una lite, di coinvolgerla nel suo mondo.



1 - Originariamente la parola trofeo indicava la pratica dei guerrieri di rientrare in patria con le armi e le spoglie del nemico - o parti del corpo come ad esempio le teste - in seguito alla vittoria militare su uno stato, un esercito o un  singolo combattente. Nell'età moderna prendere un trofeo di guerra è scoraggiato, ma è in questo senso della parola che si traducono i trofei di caccia o la raccolta di trofei umani dei serial killer.

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