Sir William Gull |
La prima accusa conosciuta che collega gli omicidi di Whitechapel con un prominente medico di Londra si ha in due articoli pubblicati da un certo numero di giornali degli Stati Uniti tra il 1895 e il 1897.
Il primo articolo è apparso sul Fort Wayne Weekly Sentinel (24 aprile 1895), il Fort Wayne Weekly Gazette (25 aprile 1895) e la Ogden Standard, Utah. L'articolo segnalava una presunta conversazione tra William Greer Harrison, un eminente cittadino di San Francisco, e il dottor Howard di Londra. Secondo Howard, l'assassino era un "uomo di medicina di alto livello", la cui moglie si era preoccupata per il comportamento eccentrico del marito durante il periodo degli omicidi di Whitechapel. La donna confessò i suoi sospetti ad alcuni colleghi medici del marito che, dopo averlo interrogato e perquisito la casa, "hanno trovato ampie prove di omicidio" e lo rinchiusero in un manicomio.
Robert James Lees |
Dottor Benjamin Howard |
Nel 1970 il Dr. Thomas Eldon Alexander Stowell, pubblicò un articolo sulla rivista The Criminologist intitolato "Jack the Ripper – A Solution?"
Stowell, un collega più giovane del Dr Theodore Dyke Acland, il genero di Gull, sosteneva che uno dei pazienti di Gull fosse l'assassino di Whitechapel. L'assassino, segnalato come"S" in tutto l'articolo si presume essere il principe Albert Victor, duca di Clarence e Avondale, nipote di Sua Maestà la Regina Victoria e possibile erede al trono.
Nel 1973, la BBC ha trasmesso Jack the Ripper, una mini-serie in sei puntate in formato docudrama.
La serie non non conduce ad una conclusione del caso, ma è significativo per la prima messa in onda pubblica della storia proposta da Joseph “Hobo” Sickert, presunto figlio illegittimo del pittore Walter Sickert. Questa teoria sostiene che il primo ministro, Lord Salisbury, abbia cospirato con la Regina Victoria ed alti gradi della Massoneria, tra cui alti funzionari di polizia, per uccidere un certo numero di donne a conoscenza di un erede cattolico illegittimo al trono. Secondo questa teoria, gli omicidi vennero eseguiti da Sir William Gull, con l'assistenza di un cocchiere, John Netley.
Joseph Sickert in persona ha poi ritrattato la storia, in un'intervista al Sunday Times, il 18 giugno 1978, "E' tutto falso. Ho inventato tutto" ed era "una bugia enorme".
Stephen Knight, un giornalista per il East London Advertiser, ha intervistato Joseph Sickert seguendo la serie della BBC. Egli fusufficientemente convinto dalla storia da scriverci un libro - Jack the Ripper: the Final Solution - che propone la storia di Sickert come la sua conclusione centrale e origina la teoria del complotto massonico come lo conosciamo oggi.
L'affermazione di Knight che Sir William Gull, insieme a vari altri individui citati, fossero tutti alti gradi della Massoneria, è controversa.
Questa affermazione viene smentita da John Hamill, ex Bibliotecario per la Massoneria della United Grand Lodge of England. Hamill scrive:
La tesi di Stephen Knight si basa sulla pretesa che i principali protagonisti, il primo ministro Lord Salisbury, Sir Charles Warren, Sir James Anderson e Sir William Gull erano tutti massoni di alto rango. Knight sapeva che la sua affermazione era falsa da quando, nel 1973, ho ricevuto una sua telefonata alla Biblioteca, in cui mi chiedeva conferma della loro appartenenza. Dopo una lunga ricerca ho informato che solo Sir Charles Warren era stato un massone. Purtroppo, ha scelto di ignorare questa risposta ed ha rovinato la sua storia.
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