Qualcuno vuole i dettagli raccapriccianti. Si vuole vedere cosa è successo, come è successo e chi l'ha fatto. Sembra che solo questo sia in grado di catturare l'attenzione degli spettatori.
Ma a volte si esagera e si finisce per realizzare dei prodotti che non hanno né capo né coda - anche se il crimine preso in considerazione è una pietra miliare della storia criminologica come nel caso di Jack lo Squartatore.
Razors: The Return of Jack the Ripper non è un diretto adattamento degli omicidi del serial killer londinese. E' una continuazione moderna, come se lo spirito di Jack tornasse a causare caos nella Londra del 2016 (anno di uscita del film).
La trama, se così si può definire, è veramente banale.
Razors è uno di quei film che cerca di vivere contemporaneamente sia nel mondo dei sogni che nella realtà . La protagonista sogna cose orrende ai danni degli altri personaggi, solo per svegliarsi e scoprire che tutti stanno bene. Il film è così fuori dai binari che, anche quando i personaggi incominciano a sparire e morire, non ha alcun senso.
La "rivelazione" presentata alla fine del film - come chiave di volta della vicenda - fa sì che tutto ciò che è accaduto precedentemente non abbia alcun senso e porti lo spettatore a farsi più domande che avere effettive risposte. Brutta cosa quando la storia sta per concludersi.
La parte più stupida di Razors: The Return of Jack the Ripper è la fine del film - prima dei credits - non la rivelazione. Il film manca di un vero finale. Non c'è una conclusione. Non c'è una situazione grazie alla quale si possa presumere un sequel - e Grazie a Dio non c'è!
Il film arriva ad un punto, rivela una svolta e si conclude. Non sembra che sia finito, ma i titoli di coda dimostrano il contrario.
Razors: The Return of Jack the Ripper è un pasticcio poco intelligente che cerca di spaventare senza riuscirci. I colpi di scena sono incredibilmente stupidi. La storia è debole.
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