Dr. Thomas Neill Cream (27 maggio 1850 - 15 novembre 1892), conosciuto anche come l'Avvelenatore di Lambeth, è un serial killer scozzese-canadese, le cui prime vittime accertate sono negli Stati Uniti ed in Inghilterra, tuttavia altre potrebbero trovarsi in Canada e Scozia. Cream, ha avvelenato le sue vittime, ed è stato giustiziato dopo i suoi tentativi di incolpare altri per i suoi crimini, cosa che lo ha portato all'attenzione della polizia di Londra.
Poco dopo, incontra Flora Elizabeth Brooks, il cui padre possiede un prosperoso hotel a Waterloo. Ben presto Flora diventa vittima di una gravidanza indesiderata, e Cream si prende carico di svolgere le procedure d'aborto, quasi uccidendo la donna. L'11 settembre 1876, dopo molte insistenze da parte di Mr Brooks, comprensibilmente arrabbiato per quanto accaduto, i due si sposano. Il giorno dopo, Cream parte per l'Inghilterra, dove si registra come uno studente laureato presso il St. Thomas' Hospital di Londra. Ottiene una qualifica dal Royal College of Physicians and Surgeons di Edimburgo nel 1878.
Cream torna in Canada qualche anno più tardi, e, nonostante il suo precedente incidente, inizia una carriera come abortista a London, Ontario. La sua reputazione è molto promettente fino a quando il corpo di una giovane cameriera di nome Kate Gardener, con la quale si presume ebbe una relazione, viene scoperto presso lo studio di Cream con una bottiglia di cloroformio accanto a lei. Cream afferma che la donna era incinta di un notabile uomo d'affari locale. Viene accusato sia d'omicidio che di ricatto ma riesce a fuggire negli Stati Uniti.
Cream stabilisce uno studio medico non lontano dal quartiere a luci rosse di Chicago, dove offre aborti clandestini alle prostitute. Le suoe tendenze omicide non tardano a mostrarsi nuovamente. Nel mese di agosto del 1880, una sua paziente, Mary Anne Faulkner, muore in circostanze misteriose. Cream viene arrestato ma rilasciato per mancanza di prove. Nel dicembre 1880 un'altra paziente, Miss Stack, muore dopo la terapia di Cream che, successivamente, tenta di ricattare il farmacista che ha fatto la prescrizione.
Quando Cream non uccide donne e bambini mediante aborti, commercializza il proprio personale elisir per combattere l'epilessia. Ben presto acquisisce un bel seguito di pazienti che giurano che il suo rimedio funzioni. Uno di loro, un agente ferroviario di nome Daniel Stott, commette l'errore di inviare sua moglie nell'ufficio di Cream per le regolari dosi del farmaco. Mrs. Julia A. (Abbey) Stott riceve molto di più dal buon dottore durante le sue visite, ed infine il marito si insospettisce della vicenda. Cream, forse con la complicità della donna, decide allora di aggiungere un pò di stricnina alla medicina. Il signor Stott muore il 14 giugno 1881 e, se non fosse stato per una mossa di grande stupidità, Cream sarebbe stato libero.
Joseph W. Fifer |
Anche se è una condanna a vita, Cream viene rilasciato per buona condotta il 31 luglio 1891. Il governatore Joseph W. Fifer ha commutato la sua sentenza dopo che il fratello di Cream ha supplicato clemenza, probabilmente corrompendo le autorità.
Dopo un breve viaggio in Canada per ritirare l'eredità di $16,000 lasciatagli dal padre morto nel 1887, Cream salpa per l'Inghilterra ed arriva a Liverpool il 1° ottobre 1891.
Arrivato a Londra, Cream soggiorna all'Anderson's Hotel di Fleet Street, ma un paio di giorni più tardi si trasferìsce in un appartamento al primo piano al 103 di Lambeth Palace Road, nel quartiere in cui ha vissuto durante il suo precedente soggiorno in città, non lontano dal St. Thomas Hospital.
Lambeth, delimitata dal Tamigi a Nord e da Blackfriars Road e Lambeth Road, è una zona triangolare di pub degradati, appartamenti ed una scarna industria. Lungo l'Albert Embankment, sul lato di Lambeth, si innalza la Waterloo Station, da cui migliaia di pendolari suburbani ogni mattina si fa strada a piedi attraverso il Waterloo Bridge per raggiungere il loro posto di lavoro in città.
Londra vittoriana è il centro del vasto e ricco impero britannico, ma luoghi come Lambeth sono il fulcro della povertà, della micro-criminalità e della prostituzione.
Il 13 ottobre 1891, Ellen "Nellie" Donworth, una prostituta di 19 anni, accetta un drink da Cream. Il giorno successivo è gravemente malata e muore il 16 ottobre per avvelenamento da stricnina. Durante la sua inchiesta, Cream scrive al coroner chiedendo una ricompensa di £300.000 in cambio del nome dell'assassino. Scrive anche a W. F. D. Smith, proprietario del WH Smith, accusandolo dell'omicidio e chiedendo denaro per il suo silenzio.
Il 20 ottobre, Cream incontra una prostituta di 27 anni di nome Matilda Clover, La mattina del giorno seguente la ragazza è malata e muore. La sua morte è stata in un primo momento attribuito al suo alcolismo ma successivamente imputata a nux vomica (stricnina).
Dopo una breve pausa dai suoi omicidi (una vacanza in Canada ed un tentativo ancora più breve di relazione amorosa con una donna chiamata Laura Sabbatini), Cream ricomincia la sua follia.
Il 2 aprile 1892, tenta di avvelenare Lou Harvey (nata Louise Harris) ma questa, essendo diffidente di lui, finge di ingoiare le pillole che le ha dato e segretamente le lancia nel Tamigi da un ponte.
L'11 aprile, Cream incontra due prostitute, Alice Marsh e Emma Shrivell (21 e 18 anni rispettivamente), e chiacchierando lungo la strada raggiunge il loro appartamento dove offre loro alcune bottiglie di Guinness. La stricnina che ha aggiunto precedentemente alle bevande ha effetto. Entrambe le donne muoino in agonia.
Sarebbe nuovamente sfuggito al riconoscimento, se non fosse stato per un'altra azione inspiegabile: ha deciso di accusare il suo vicino di casa dei due omicidi e tentare una nuova estorsione di denaro allo sventurato di turno. Dice che ha elementi a carico contro Joseph Harper, e che, per non meno di 1500 sterline, non condividerebbe la sua informazione con la polizia. Harper rifiuta, e Cream presto perde interesse nel tentativo di estorsione.
Accusato e riconosciuto colpevole della morte di Matilda Clover, viene condannato all'impiccagione il 15 novembre, 1892.
Ed è qui che compie la sua ultima (e forse più inspiegabile) azione - si dice abbia pronunciato "I am Jack The... " mentre il cappio gli portava via la vita. Poichè il terrore degli omicidi dello Squartatore è ancora vivo, si ipotizzò che Cream avesse confessato di essere Jack. Questa, e solo questa, è la sua connessione al caso di Jack the Ripper.
Secondo Donald Rumbelow, in The Complete Jack the Ripper, il fatto che Cream pronunciò queste parole ( evento che anche il boia giurò di aver sentito) dovrebbe essere dubbio, dato che Sir Henry Smith, il nuovo Commissario della Polizia della City of London, partecipò all'impiccagione. Successivamente, nella sua biografia, il Commissario si vanta di conoscere più di chiunque altro il caso dello Squartatore, ma non fa alcuna menzione di questo avvenimento.
Ancora più schiacciante è il fatto che, tra il 1881 ed il 1891, Cream stesse scontando la sua pena detentiva nella prigione di Joliet, Illinois. Poichè tutti gli omicidi dello Squartatore sono stati commessi nel 1888, non poteva essere l'assassino di Whitechapel.
Tuttavia non può mancare una teoria sullo Squartatore.
Alcuni propongono l'ipotesi che Cream in realtà avesse un Doppelgänger. I due si aiutavano a vicenda e mentre uno era in carcere, l'altro era libero di commettere crimini, usando la pena detentiva del suo doppio come alibi. Coloro che sostengono questa teoria credono che questo sia evidente nella fase iniziale della carriera criminale di Cream, quando venne portato in tribunale con l'accusa di bigamia. Gli venne consigliato di dichiararsi colpevole, ma si rifiutò sostenendo che stava scontando una pena detentiva a Sydney in quel periodo. Il carcere venne interpellato, ed effettivamente una persona che rispondeva alla sua descrizione era presente. Anche Edward Marshall Hall (che ha difeso Cream), nella sua biografia, dice di credere al fatto che Neill Cream avesse un doppio nel "mondo di sotto" e che i due utilizzassero lo stesso nome e le pene detentive dell'altro come alibi.
Pertanto, mentre Cream era nel carcere di Joliet, il suo doppio sarebbe stato in grado di commettere i delitti di Whitechapel - il giorno della sua esecuzione, Cream, sapendo di non avere alcuna possibilità di sopravvivenza, decide di confessare i crimini del suo doppio donandogli così la libertà da quel fardello.
Anche se nessuna di queste teorie può essere veramente smentita, molti rifiutano la teoria basandosi semplicemente sul presupposto che Cream fosse un avvelenatore e non un mutilatore. Avrebbe poco senso per lui avvelenare le sue vittime prima del 1888, entrare poi improvvisamente in una sanguinaria furia omicida per un anno, e poi tornare ad avvelenare le sue vittime.
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