Alla metà del XIX secolo Parigi si presentava con lo stesso aspetto che aveva nel Medioevo con strade strette e malsane.
Durante il suo soggiorno in Inghilterra (1846-1848), Napoleone III rimase piacevolmente impressionato da Londra e dalla ricostruzione della capitale inglese seguita al grande incendio del 1666 che aveva fatto di questa città un punto di riferimento in materia d'igiene e di urbanistica.
L'imperatore volle fare di Parigi durante il Secondo Impero (il regime instaurato in Francia dal 1852 al 1870, tra la Seconda e la Terza Repubblica), una città prestigiosa come Londra.
Realizzare una migliore circolazione dell'aria e delle persone, oltre che ad un più efficiente sistema fognario e di cimiteri, fu la soluzione per evitare nuove epidemie di colera come quella del 1832.
La costruzione di grandi viali alberati venne inoltre dettata da motivi di ordine pubblico, per impedire ai parigini la possibilità di dedicarsi alla loro attività preferita: la rivoluzione (come per le sollevazioni del 1830 e del 1848). Venne inoltre realizzato ed ampliato il sistema d'illuminazione stradale a gas.
Alcuni famosi monumenti come la Torre Eiffel e la Basilica del Sacro Cuore a Montmartre non sono altro che progetti sulla carta; il celeberrimo quartiere degli artisti, simbolo della Parigi bohemien di fine XIX secolo, destinata ad entrare nell'immaginario collettivo mondiale, non esiste.
E' il 1872.
In Rue Richelieu una prostituta viene pugnalata a morte alla schiena. Due giorni dopo, in una tranquilla strada del Faubourg St. Germain, un'altra prostituta viene colpita a morte. Tre giorni dopo, nel Quartier Mouffetarde, un altro cadavere di donna, con le stesse ferite, viene ritrovato a sguazzare nel sangue. Nel giro di due settimane, altre cinque vittime vengono trovate massacrate nel arrondissement del Pantheon, tra il Boulevard St. Michel e il Boulevard de l'Hôpital.
I soldi, le borse ed i gioielli di tutte le vittime non sono stati trafugati. Non sono aggressioni per furto.
Una notte, in Rue de Lyon, una prostituta viene nuovamente assalita. Un uomo sta cercando di ucciderla. La donna grida in cerca d'aiuto. Interviene la Sûreté, la forza di polizia fondata nel 1812 da Eugène François Vidocq, e l'aggressore viene colto in flagrante.
Il criminale, Nikolay Vasiliev, viene arrestato e processato. I giornali lo descrivono come un uomo alto, magro, con una forma muscolosa, una pallida carnagione cerea ed ardenti occhi neri.
Durante il processo il suo avvocato, Maître Jules Glaunier, sostenne l'infermità mentale del suo cliente e Vasiliev venne quindi confinato in un manicomio privato a Bayonne anzichè venir giustiziato. Secondo alcuni rapporti, venne successivamente inviato in Russia dove trascorse 16 anni in un manicomio a Tiraspol; secondo altre fonti, rimase nel manicomio francese.
Nikolay Vasiliev venne rilasciato dal manicomio il 1° gennaio del 1888, all'età di 40 anni.
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