Nell'articolo precedente, abbiamo analizzato la Rivolta irlandese del 1798.

Dopo il crollo della ribellione, il primo ministro britannico William Pitt introdusse un disegno di legge per abolire il parlamento irlandese e rendesse possibile la creazione di un'Unione tra l'Irlanda e la Gran Bretagna.

L'opposizione dell'oligarchia protestante che controllava il parlamento venne contrastato mediante la corruzione. L'Atto dell'Unione venne approvato e divenne legge il 1° gennaio 1801.

Sotto l'Unione, ai cattolici, esclusi dal Parlamento irlandese, venne promessa l'emancipazione cattolica. Cosa che però avvenne solo nel 1829 dopo una lunga e aspra lotta per le libertà civili.

Sebbene portasse all'emancipazione generale, questo processo contemporaneamente diseredava i piccoli proprietari terrieri - che erano principalmente cattolici.

Nel 1830, Daniel O'Connell, che nel 1823 aveva fondato l'Associazione Cattolica, istituì l'Associazione per l'Abrogazione, un movimento politico irlandese per l'abrogazione della legge di Unione del 1800.

Lo scopo dell'Associazione era quello di riportare l'Irlanda alla posizione costituzionale raggiunta da Henry Grattan e dal Partito Patriottico Irlandese nel 1780, ma questa volta con un completo coinvolgimento cattolico reso possibile dall'Atto di Emancipazione del 1829.

Daniel O'Connell, che aveva condotto la campagna di emancipazione anche utilizzando la minaccia dell'uso della forza, tentò di utilizzare gli stessi metodi nella sua campagna per abrogare l'Atto di Unione con la Gran Bretagna abrogato. Nonostante l'uso di petizioni e incontri pubblici che attirarono un vasto sostegno popolare, il governo pensò che l'Unione fosse più importante che l'opinione pubblica irlandese.

Intanto, il 20 giugno 1837 Alexandrina Victoria del casato di Hannover - la Regina Vittoria - salì al trono come regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda.

Durante i primi anni 40 del XIX secolo, i membri più giovani del movimento abrogazionista, diventati impazienti in merito alle politiche eccessivamente prudenti di O'Connell, incominciarono a mettere in discussione le sue intenzioni. Si delineò così ciò che sarebbe successivamente diventato noto come il movimento nazionalistico rivoluzionario Giovane Irlanda.

Nel 1842 tre dei leader di Giovane Irlanda - Thomas Davis, Charles Gavan Duffy e John Blake Dillon - crearono il giornale La Nazione. La loro intenzione era quella di creare uno spirito di orgoglio e di identità nazionale fondata sulla nazionalità di appartenenza piuttosto che sulla condizione sociale o religiosa.

Per tre anni, il giornale divenne una grande fonte d'influenza per il pensiero nazionalista. O'Connell era conscio dell'importanza del sostegno dei giovani, ma diffidava della libertà professata. Davis fu un propagandista sapiente e lavorò dietro le quinte, esercitando e creando influenza. Così, il successo del giornale ben presto portò a risultati significativi.

Tuttavia già dal 1843, quando La Nazione aveva solo sei mesi di vita e l'agitazione per l'abrogazione stava diventando sensibilmente visibile, il governo incominciò a prendere in considerazione l'idea di sopprimere il problema.

Nel giugno del 1846, Sir Robert Peel, Ministro Tory lasciò il posto ai liberali di Lord John Russell. Daniel O'Connell, tentò di fare in modo che l'Associazione per l'Abrogazione sostenesse la nuova amministrazione e il liberalismo inglese. Sua intenzione era quella di smorzare l'agitazione per l'Abrogazione in cambio di una profusa distribuzione di patronati attraverso l'Associazione.

Nello stesso periodo, Thomas Francis Meagher denunciò il liberalismo inglese in Irlanda dicendo che la causa nazionale di abrogazione si sarebbe conclusa a beneficio del governo Whig e che le persone che si sforzavano per la propria libertà sarebbero stati "acquisiti" come vassalli. Meagher e altri Giovani Irlandesi, come attivi abrogazionisti, denunciarono con veemenza all'Associazione qualsiasi movimento a favore dei partiti politici inglesi, fossero questi  whig o tory, purchè fossero intenzionati alla negazione dell'abrogazione.

I Giovani Irlandesi  vennero quindi presentati come rivoluzionari, faziosi, infedeli e nemici segreti della Chiesa. Al fine quindi di discreditare la Giovane Irlanda furono introdotte dall'Associazione per l'Abrogazione le "Risoluzioni di Pace". Con queste l'Associazione dichiarava che in nessun caso una nazione era giustificata a far valere le proprie libertà mediante la forza e l'uso delle armi.

I Giovani Irlandesi, come membri dell'Associazione, non aveva mai sostenuto l'uso della forza fisica per far avanzare la causa di abrogazione e si opponevano a questo tipo di politica.

Meagher convenne che solo mezzi morali e pacifici avrebbero dovuto essere adottati dall'Associazione, ma qual'ora si fosse stabilito che l'Abrogazione non potesse essere raggiunta tramite quei mezzi, una strategia violenta, meno onorevole e più pericolosa, sarebbe stata giustificata. Meagher ritenne infatti che sebbene le condizioni socio-politiche non lo richiedessero, acconsentire alle risoluzioni sarebbe stato come ripudiare in senso assoluto l'uso della forza fisica "in tutti i paesi, in tutti i tempi, e in ogni circostanza". Tuttavia esistono situazioni in cui l'uso delle armi sarebbe giustificato secondo Meagher: quando un miglioramento politico esige il sangue per garantire la libertà nazionale.

Meagher portò così l'opinione pubblica al suo fianco e il complotto contro i Giovani Irlandesi rischiò quasi il fallimento

Dopo che una trattativa per una riunificazione tra tutte le parti politiche fallì, i membri titubanti sulle politiche di O'Connell si separarono definitivamente dall'Associazione per l'Abrogazione ed istituirono una nuova organizzazione chiamata la Confederazione Irlandese.

I fondatori della Confederazione erano determinati a rilanciare la domanda senza compromessi per un Parlamento nazionale con poteri legislativi ed esecutivi completi. Desideravano tornare alla politica onesta dei primi anni dell'Associazione per l'Abrogazione e, con il sostegno dei Giovani Irlandesi, che avevano dimostrato la loro ripugnanza per la corruzione e la falsità dimostrata negli ultimi anni, provvedere ai bisogni degli irlandesi.

Tra il 1845 e il 1846 la Grande Carestia colpì l'isola d'Irlanda.
Le cause scatenanti la carestia furono molteplici, in parte la politica economica britannica, le condizioni dell'agricoltura irlandese, il brusco incremento demografico avvenuto nei decenni precedenti la carestia, ma soprattutto la sfortunata apparizione di una patologia delle patate causata da un fungo, la peronospora, che raggiunse il paese nell'autunno del 1845 distruggendo un terzo circa del raccolto della stagione e l'intero raccolto del 1846.

Il ripetersi di raccolti scarsi o addirittura nulli fece sì che la carestia durò più a lungo e con maggiore intensità delle precedenti. Il paese non era infatti nuovo a raccolti danneggiati da infestanti o da condizioni climatiche, ma mai di simile portata.

Durante la carestia, circa 1 milione di persone morì e un milione emigrò dall'Irlanda, la popolazione precipitò al 20-25%.

Una recrudescenza dell'infezione distrusse in seguito gran parte del raccolto del 1848.

La reazione del governo britannico alla  carestia fu esiguo e arrivò in ritardo. Così il popolo irlandese soffrì a causa delle grandi privazioni.

Ma il 1848 non portò con se solo la Grande Carestia Irlandese. Numerose modifiche ebbero luogo nella società del Vecchio Continente nella prima metà del XIX secolo. I gruppi politici riformisti, liberali e radicali ridisegnarono i governi nazionali di tutta Europa. Il cambiamento tecnologico, dovuto alla rivoluzione industriale, modificò la vita delle classi lavoratrici e la stampa popolare estese la consapevolezza politica diffondendo nuovi valori e idee. Il liberalismo, il nazionalismo e il socialismo incominciarono ad emergere.

Il 1848 divenne la Primavera dei Popoli, l'anno delle Rivoluzioni democratiche, con l'obiettivo di rimuovere le vecchie strutture feudali e la creazione di stati nazionali indipendenti. L'ondata rivoluzionaria iniziò in Francia, e subito si diffuse in gran parte dell'Europa e dell'America Latina. Più di 50 paesi ne furono colpiti. Anche l'Irlanda non ne fu immune.

I leader della Confederazione Irlandese - William Smith O'Brien, Thomas Francis Meagher e Richard O'Gorman - formarono una delegazione diretta a Parigi per congratularsi con la nuova Repubblica francese. Meagher tornò in Irlanda con una bandiera tricolore (Arancio, Bianco Verde - a simboleggiare il riavvicinamento dei Cattolici e dei Protestanti).

Poiché la maggior parte delle rivoluzioni continentali furono relativamente poco cruente, O'Brien credette di poter ottenere risultati simili anche in Irlanda. Sperava di unire i proprietari terreni e affittuari irlandesi in segno di protesta contro il dominio britannico.

Il governo britannico annunciò la sospensione dell'habeas corpus. Questo rendeva possibile al governo il poter imprigionare i Giovani Irlandesi e altri avversari senza la necessità di un processo.

Dovendo scegliere tra resistenza armata o una resa ignominiosa, O'Brien decise che il movimento avrebbe dovuto prendere una posizione netta.

Dal 23 al 29 luglio 1848, O'Brien, Meagher e Dillon alzarono lo stendardo della rivolta dirigendosi dalla contea di Wexford alla contea di Tipperary, passando per la contea di Kilkenny.

L'ultima grande raduno dei leader della Giovane Irlanda ebbe luogo nel villaggio di Ballingarry il 28 luglio.

Il giorno successivo, O'Brien si barricò nei pressi della miniera di Ballingarry, per evitare l'arresto.

I suoi sostenitori - minatori, artigiani e piccoli agricoltori locali - attesero l'arrivo dei militari e della polizia.

Mentre la polizia di Callan si avvicinava vide le barricate e si diresse verso la contea di Kilkenny. I ribelli la seguirono attraverso i campi. Il Sotto-Ispettore Trant e i suoi 46 poliziotti si rifugiarono in una grande casa colonica a due piani, prendendo i cinque bambini come ostaggi. Si barricarono dentro prima che la casa venisse circondata dai ribelli.

Seguì una sparatoria tra la polizia e ribelli. O'Brien venne trascinato via dalla linea di fuoco da James Stephens e Terence Bellew MacManus, ed entrambi rimasero feriti.

Quando un gruppo della polizia di Cashel al comando del Sotto-Ispettore Cox venne avvistato sopraggiungere a Boulea Hill, i ribelli tentarono di fermarli anche se a corto di munizioni. La polizia continuò ad avanzare, sparando sulla strada. Diventò evidente che la polizia in casa stava per ricevere supporto e venir salvata. I ribelli perciò si dispersero, chiudendo così sia l'epoca della Giovane Irlanda che la battaglia per l'Abrogazione.

John Mitchel, l'avvocato più impegnato nella rivoluzione, venne arrestato all'inizio del 1848 e condannato con l'accusa di Tradimento. Venne deportato a Bermuda, dove lavorò alla costruzione del Royal Naval Dockyard su Ireland Island. Successivamente venne inviato nella Terra di Van Diemen (nell'attuale Tasmania, Australia) dove fu presto affiancato da altri leader, come William Smith O'Brien e Thomas Francis Meagher che erano stati entrambi arrestati dopo Ballingary.

John Blake Dillon fuggì in Francia, così come tre dei membri più giovani, James Stephens, John O'Mahony e Michael Doheny.

Meagher e John Mitchel riuscirono a fuggire e emigrare negli Stati Uniti nei primi anni 1850.

La lotta per l'indipendenza dell'Irlanda non era ancora finita. Nuovi movimenti stavano per nascere.
Ma di questo parleremo nel prossimo articolo.

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